1. La mia vicina Gianna


    Data: 24/02/2019, Categorie: Etero Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu

    Non era da molto che per lavoro mi ero trasferito in un’altra città non molto grande ed ancora non mi ero ambientato bene. Abitavo in un piccolo complesso residenziale poco fuori città, molto carino, immerso nel verde. Non ci abitava ancora molta gente ma vicino a me abitavano Gianna e Mario, trentenni con due bambini piccoli, molto simpatici e disponibili. Mario era via tutto il giorno per lavoro, mentre Gianna era di solito a casa. Fu con lei che entrai subito in confidenza, infatti, facendo i turni ero spesso a casa. Eravamo quasi coetanei, lei ventinove io ventisei. Il tempo passava e fu grazie Gianna e Mario che ambientai bene nella mia nuova casa e nella città. Spesso Gianna era sola e mi chiamava per farsi dare una mano nei lavori più pesanti. Anche loro dovevano ancora sistemarsi casa essendosi trasferiti di casa da pochi giorni. Fu proprio in una delle mie visite che mi accorsi quanto fosse provocante e maliziosa la mia vicina. I bambini erano all’asilo e Gianna mi chiamo per farsi dare una mano a spostare delle pesanti mensole. Faceva un caldo terribile, e il sole primaverile entrava dalle finestre riscaldando l’appartamento. Gianna mi stava spiegando cosa intendesse fare ma io ero più intento a guardare le forme del suo corpo che a starla a sentire. Indossava pantaloncini corti abbastanza stretti, e la sua figura alta e formosa era valorizzata dalla luce del mattino. I lunghi capelli castani erano legati a formare un’elegante coda che le arrivava sotto le ...
    ... scapole; lei la portava spesso sul davanti per darsi un’aria da ragazzina e più accattivante verso i maschietti. Di lei mi piaceva soprattutto il seno abbondante forse una quarta, ben fatto, evidenziato dalla sottile e attillata maglietta bianca ne delimitava bene la forma; sembrava anche abbastanza sodo, infatti senza reggiseno stava lì, alto e immobile con i capezzoli appena visibili grossi e scuri, forse anche con l’aureola larga. Per un attimo la mia immaginazione naviga e mi sono visto intento a strofinare l’uccello tra quelle tette, mentre Gianna stringendole con le mani mi faceva una magnifica spagnola culminata in un’abbondante sborrata in pieno volto di lei. Sono stato riportato alla realtà da un ”secondo te ci riusciamo?” “Come?…….a? …..sì, sì!“ ho risposto un po’ frastornato ed abbiamo iniziato a spostare queste maledette mensole. Sarà stato per il caldo e per Gianna che mi girava attorno ma sembravano veramente pesanti. Il culmine è stato quando lei, stando in piedi su una piccola scala, mi ha chiesto di tenere sia la scala sia lei in equilibrio nel liberare uno scaffale. Per farlo l’ho tenuta con le braccia vicino alle natiche ed il suo seno era poco sopra la mia testa. Io approfittandone ho spostato lentamente le braccia verso l’alto per toccare i suoi glutei. Lei non ha il classico culo a mandolino ma è formoso ed eccitante, proprio quello che sognavo di visitare in una femmina in calore desiderando di lasciarmelo visitare con il mio sesso che si aspettava di essere ...
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