Clienti particolari – L’Uomo chiamato Cavallo.
Data: 23/02/2018,
Categorie:
Trans
Anale
Hardcore,
Autore: CagedSissyCuck, Fonte: xHamster
... sporge ad infilare una mano nella tasca dei pantaloni poggiati sulla sedia e ne estrae una lunga striscia di preservativi XXXL.
Previdente, l’amico…
Si rimette in posizione porgendomi i condom, il cazzone oscilla in aria come il pennone di una nave nel mare in tempesta. Gliene srotolo uno sul cazzo, più che un preservativo sembra una manichetta a vento. Applico una generosa dose di crema alla mia figa anale e una, altrettanto generosa, al suo sesso inguainato. Mi metto cavalcioni sulla sua pancia e punto la cappella contro il mio buco, ne sento lo spessore tra le natiche, molto simile a quello di un pugno chiuso.
Deglutisco ed inizio a spingere.
Diversi tentativi e mezzo tubetto di crema dopo, il mio buchino cede di schianto lasciando via libera al cappellone rigonfio.
A questo punto della narrazione, come in ogni buon racconto porno che si rispetti, dovrei ammannirvi la solita solfa riguardo al dolore che in capo a qualche secondo si tramuta in piacere e incontrollabile lussuria…
E invece col cavolo che è così!
La mia immediata reazione è quella di sfilarmi via come una molla per far cessare il dolore e riprendere fiato. Il tizio deve esserci abituato perché non fa una piega, aspettando pazientemente che io ci riprovi. Stavolta mi spremo direttamente dentro il mezzo tubetto rimanente di LUAN: oltre a quello lubrificante dovrebbe avere un effetto analgesico e aspetto un mezzo minuto buono prima di riprovare. Stavolta mi scivola dentro al primo ...
... colpo, ma ancora una volta a prezzo di una dolorosa sensazione di dilatazione che sembra non avere fine. Intendiamoci, niente che non possa veramente sopportare, non sono pazza al punto di provocarmi danni irreparabili, ma lo sconforto provocato da quel palo di carne è davvero di qualità extra.
Sia come sia, riesco (mooolto lentamente) a farmi scivolare dentro almeno una dozzina di cm di fusto. Con la mano però sento che almeno altrettanto ne rimane ancora fuori, e già mi sembra di essere al limite. Me lo sento conficcato in pancia. Il disagio maggiore è però provocato dalla sua larghezza; avevo sperato che, una volta passata la cappella, la sensazione di sentirsi spaccare in due si sarebbe quantomeno attenuata, ma non è così. Il maledetto palo di carne non ha restringimenti di sorta, la sua sezione è costante, così come il dolore che mi sta infliggendo.
Continuo a cavalcarlo (con estrema cautela) per un tempo indefinito che a me sembra lunghissimo. La pressione esercitata sulla mia prostata da quell’enorme intruso provoca il rilascio di lunghe colate di sperma che, dalla punta del mio pisellino tutto moscio e intimidito, vanno a depositarsi tra gli abbondanti peli pubici del mio priapico cliente. Non si tratta di un vero e proprio orgasmo, ma un certo piacere me lo provoca ugualmente.
Fino a che:
“Sei pronta?”
Pronta? Come pronta? E fino ad ora di cosa si sarebbe trattato… di un preliminare??
Nemmeno aspetta una mia risposta:
“Ok, allora adesso ti ...