La mia adolescenza 22
Data: 19/02/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: FRANK_1987, Fonte: Annunci69
... contatto con i peli della sua leggera barba mi mandano in visibilio e sborro talmente tanto succo che mi ricade lungo il pene finendo sui miei peli pubici. Giorgio ripulisce il mio cazzo e mi lecca anche il ventre facendo man bassa di tutto il liquido dei miei coglioni. Con la bocca impastata e l’alito profumato allo sperma, ci baciamo e ritorniamo nel salone dove continuiamo a festeggiare il suo 19° compleanno.
“Grazie per il regalo privato”, fa Giorgio
“Ti e’ piaciuto?”, gli chiedo seduto in veranda
“Tantissimo”
“La prossima volta lo useremo”, lo minaccio
“Ma devo usarlo solo io?”
“No, anche io, cosa credi?”, gli rispondo facendolo sorridere “anche io voglio essere ammanettato da te e sottomettermi alle tue volontà”, continuo
“Ma allora dovevi comprarne due”
“Possiamo scambiarcele. Renderà tutto più eccitante”, rispondo infilandogli una mano nelle cosce
“Smettila, nonna potrebbe vederci”
“Tuo nonno le avrà fatto le stesse cose che ti sto facendo io adesso. Le avrà infilato la mano dentro le cosce, raggiunto la fica e stimolato il clitoride con un dito”, gli spiego simulando le mie parole ma stimolandogli invece la cappella turgida
“Non credo proprio. All’epoca non si facevano queste cose prima del matrimonio”
“Ti sbagli di grosso. La mia prozia materna si e’ fatta scopare dal marito mentre la madre era andata da una vicina e lei si e’ nascosta sotto quelle lunghe gonne che si portavano un tempo”
“Che troia”, fa Giorgio
Dopo la ...
... festa, ognuno torna a casa sua. Avrei voluto usare le manette ma non era proprio possibile. La madre di Giorgio era già sospettosa e non ho voluto creargli altri problemi. Per lei un conto e’ sapere che suo marito ha abusato del figlio, un altro che il figlio e’ cambiato da quella volta e adesso adora il cazzo oltre alla vagina. Un giorno di inizio Maggio, dopo la doccia, decido di fare due passi. Mi metto una maglietta bordeaux e un jeans chiaro, quindi esco. Raggiungo il parco scrivendo al cellulare e noto due ragazze e un ragazzo giocare a palla a volo. Il ragazzo e’ magrolino, alto con i capelli neri, indossa una maglia grigia e bianca e un pantalone scuro. Mi osserva come se non vorrebbe che me ne accorgessi ma io lo noto eccome. Mi siedo ad una panchina accavallando le gambe e continuo a scrivere al cellulare. Poco dopo, il pallone urta violentemente contro i miei arti inferiori facendomi smettere di scrivere sul telefonino.
“Scusa”, fa il ragazzo correndo verso di me e fermandosi “non l’ho fatto apposta”
“Non fa niente, non mi hai fatto male”
“Sono Roberto”, mi dice porgendomi la mano
“Giulio”, gli rispondo stringendogli l’arto con fare delicato facendogli capire che anche io sono gay
“A cosa stai giocando?”
“A niente. Stavo scrivendo ad un amico”
“Se vuoi ti do il mio numero, così scriverai anche a me”, mi piace la sua audacia
“Ok, dammelo. Il numero intendo”, gli dico facendolo sorridere
Roberto mi da il suo numero e poi si allontana ...