1. Esame fiaccante


    Data: 13/02/2019, Categorie: Lesbo Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... con le mani e lo tirò su fin sopra la testa, rimanendo praticamente con le calze, le scarpette nere e le mutande di fronte a me. Aveva delle tette dalla forma tonda, ancor più grandi di quanto sembrava dal di fuori, ma soprattutto, come constatai, soffici come il latte e leggermente sproporzionate rispetto al resto del corpo, per il semplice fatto che le assegnava un certo qual fascino osceno e sboccato alla sua figura. La vita sottilissima e snella s’apriva in due fianchi tondeggianti e carnosi, per nulla ginnici, ma totalmente provocanti. Io mi gettai sopra quella carne, ero desiderosa di lei, mentre divoravo la pelle liscia del collo e del seno la sentii sussurrare al mio orecchio:
    
    ‘Se soltanto t’ingegnerai nel farmi godere come si deve io m’adopererò, affinché i tuoi bassi voti salgano immediatamente, passando lestamente da quatto a nove’.
    
    Quello che avevo appena udito era sorprendentemente incredibile, mirabolante e perfino stupefacente, un’estorsione di primo livello, un ricatto bello e buono in piena regola, per di più architettato e compiuto da una docente affamata, lesbica, ninfomane e vogliosa. In quella stravagante congiuntura accettai accogliendo di buon grado l’inattesa, lasciva e impudica proposta, perché in realtà neppure m’interessava che cos’avrei ottenuto come permuta, tenuto conto che volevo solamente scoparmi semplicemente la docente per il puro piacere di farlo. In fondo, non era ciò che avevo sempre sognato? A chi pensavo, ogni sera, nel mio ...
    ... talamo, durante le mie infinite e lussuriose masturbazioni? Certamente alla fica dell’istruttrice Elsa senza dubbio alcuno.
    
    Io lambii tutto il corpo della docente sentendola frignare mentre avevo le sue tette in bocca, giacché quei capezzoli talmente irti mi finivano sempre sotto la lingua, però succhiarli per me era una soddisfazione inaudita, quasi volessi staccarglieli. Intanto le mie mani fluivano lungo le gambe, le cosce e infine il didietro della docente tenendolo fra le mani per un po’ di tempo, brandendo quel muscolo deformabile che avevo per lungo tempo bramato. Le sue erano chiappe d’una bellezza fulgente, poiché il suo tipico chiarore pallidissimo m’abbagliava gli occhi. Con le mani giunsi nella piega soffice delle natiche, all’interno succulento che si nascondeva alla vista, con le dita scoprii una fica insospettabilmente pelosissima, nerissima e odorosa, colante di fluidi, irrigata oltre misura. Con la lingua cominciai la lenta opera, le leccai il clitoride teso e pulsante che si nascondeva all’interno di quelle deliziose piene labbra. Il mio naso assieme al mento affondavano nella pelle abbondante della sua fica, lei non faceva nulla per consentirmi di respirare, anzi, si spingeva sempre più con il bacino dritto sulla mia faccia, cercando forse di stimolarsi da sola con movimenti indomiti e selvaggi.
    
    Io ero sempre genuflessa di fronte a lei, dopo mi stremai di quella posizione, perché mi sollevai in piedi e voltai la docente in maniera tale da poter avere di ...