1. Esame fiaccante


    Data: 13/02/2019, Categorie: Lesbo Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Io ero veramente incredula e logorata, visibilmente agnostica e totalmente svigorita, perché dopo avermi rifilato una bassissima valutazione nella prova di matematica, mi rassegnai conformandomi indiscutibilmente alla netta e indiscussa oggettività, che la docente di nome Elsa ce l’avesse irrimediabilmente con me. La mia, invero, era un’affermazione più che limpida e naturale, convalidata e in seguito suffragata per la sua durevole durezza nei miei confronti, siccome non ricordo giorno nel quale io non mi sia adeguatamente preparata, analizzando ed esercitandomi concretamente nella materia, di tutto ciò che la rinomata istruttrice ci assegnava per casa, accluse le facciate discrezionali degli approfondimenti, contenuti peraltro in un libraccio irreperibile, che io stessa ero andata a rintracciare presso le biblioteche del capoluogo.
    
    Onestamente non riuscivo a comprendere né decifrare la ragione della sua accanita antipatia né la perenne avversione nei miei confronti: io mi ero incessantemente preparata, ma non solo: pure il mio contegno era inappuntabile, addirittura eccessivamente lezioso e perbene. Io non ho mai reagito all’egregia donna in maniera odiosa né sono mai caduta in fallo dinanzi alle sue preoccupanti interrogazioni: solamente che lei aspirava in tutte le maniere di farmi assimilare che non avrei avuto rimedio, giacché s’accaniva ingegnandosi di trovare costantemente il cosiddetto pelo nell’uovo in ogni mia risposta. In sintesi, la sua comunicazione non ...
    ... verbale che voleva farmi recapitare significava grossomodo così: ‘Capisci oppure no, che parlando con franchezza mi stai sulle scatole?’.
    
    In una piovosa mattinata d’ottobre ne ebbi abbastanza, perché appresso uno sfibrante esame, terminato con un misero e squallido tre, sollecitai alla professoressa gestendo a malapena la mia accesa indignazione, di fissarmi urgentemente un colloquio privato nel tardo pomeriggio. Lei accettò ben volentieri sorridendo tra i denti. Desidero preavvisarvi che la docente in questione &egrave una donna di quarant’anni che veste con abbondante accuratezza, ma non solo, ha gli occhi blu e i capelli lunghi, con una corporatura ridondante e cedevole, eppure nell’insieme non &egrave niente male. Alle diciassette, in perfetto orario, mi presentai presso la sala dei docenti con una brama esagerata di far valere le mie private ragioni, perché lo sgradito punteggio ricevuto nella mattinata avvampava ancora nel mio ricordo, perché mi sentivo nel contempo spaventosamente corrucciata e tremendamente furibonda ed esasperata con me stessa, per non aver giammai detto niente in tutti questi mesi d’angherie, d’ingiustizie e di soprusi sofferti. Basta, dovevo picchiare alla porta velocemente ed entrare. Vieni pure Giovanna, mi ribadì una voce da dietro il vetro pesante della porta, dunque era sicura che fossi proprio io.
    
    Io entrai con molta spigliatezza con uno sguardo crudo, distaccato e imperterrito, predisposto ad arte borbottando un lieve buonasera, poi mi ...
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