1. Esame fiaccante


    Data: 13/02/2019, Categorie: Lesbo Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... girai. E là potei vederla, accomodata nei pressi d’una cattedra tra fascicoli, incartamenti e cataloghi vari, la mia docente di matematica. Era vestita di colore nero, con un vestito lungo all’altezza del ginocchio che s’apriva lateralmente in uno spacco, mentre i suoi capelli neri che abitualmente teneva legati all’interno d’una crocchia austera e inflessibile come lei, attualmente erano sciolti e sparpagliati sulle spalle. Le parole stavano quasi per scomparire nella gola al cospetto di quell’apparizione, tuttavia infondendo e imprimendo un leggero maltrattamento ai miei sensi, in maniera insensibile e palesemente imperterrita mi portai di fronte alla docente:
    
    ‘Presumo che tu voglia conoscere come mai io sia tanto acerba, dura e malvagia con te, non &egrave vero?’ – m’investì celermente la docente con le parole intuendo rapidamente le mie burrascose e movimentate intenzioni.
    
    ‘Illustre professoressa, stiamo scherzando o che cosa? Pare a momenti che lei voglia serenamente prendermi per i fondelli. Si rende conto oppure no, che io corro seriosamente il rischio d’avere un debito formativo in matematica per le sue antipatie e intolleranze personali nei miei riguardi?’ – quasi sbraitando. La docente, dalla pacatezza celestiale di poc’anzi mutò rapidamente sfoggiando un’espressione d’irritazione nociva e pregiudizievole:
    
    ‘Non ti consento di conversare in questa maniera con me. Adesso, in aggiunta a ciò, hai malsanamente danneggiato la tua personale posizione’.
    
    ‘Quale ...
    ... livello, che tipo di posizione? Allora, vuole spiegarmi il perché?’.
    
    La docente composta, equilibrata e flemmatica, stavolta scattò rabbiosamente in piedi, vistosamente rossiccia tra le gote in fiamme spolmonandosi:
    
    ‘Per quanto mi riguarda, io non sono tenuta a esporti né a indicarti un bel niente, capito? Tu sei la studentessa e io sono l’istitutrice. E’ chiara la nozione? Adesso fuori di qui’.
    
    Nell’enunciare queste definizioni notai la spallina del vestito della docente staccarsi dannosamente mostrando metà del suo bianchissimo e prorompente seno. Non so di preciso che cosa avvenne, ricordo soltanto, che un poco per l’irritazione e il rodimento di chi si sente maltrattata e offesa, un poco per l’eccitazione che mi cagionava il suo bel corpo, così mi feci avanti e afferrai la docente cingendole la vita, appioppandole un sonoro schiaffo sulla faccia. L’esimia e rispettabile insegnante, che sempre m’aveva fatto tanta paura, si sciolse letteralmente tra le mie mani e, in silenzio, le sue labbra si disegnarono lentamente in un sorriso. Io tesi le labbra arroventatissime verso le sue spingendo il suo viso contro il mio, baciando quelle labbra con totale slancio, assaporando la sua bocca con soddisfazione mentre lei opponeva una debole resistenza come per volersi distanziare.
    
    Dopo, non so come avvenne, perché mentre io già cercavo una scusa plausibile per giustificare discolpandomi da quel comportamento sconsiderato, la professoressa Elsa sollevò il bordo del vestito ...
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