1. La Clessidra - Terzo


    Data: 12/02/2019, Categorie: pulp, Autore: vengeance, Fonte: EroticiRacconti

    ... questo rumore sono io che me la sto scopando in gola». Manfredi dietro di lei stantuffava sempre piu' forte; la prese per i capelli e le spinse la testa verso il pube di Stefano.
    
    «Cosi', succhiagli il cazzo», le diceva ormai totalmente trasportato dagli altri, e stava per venire quando Franco volle prendere il suo posto. Avevano cominciato a scoparsela a turno.
    
    La sabbia della clessidra non era caduta nemmeno per meta'. Francesca si girava a guardarla implorando i granelli di cadere lentamente.
    
    «Ma avrebbero rispettato la parola?», pensava. Avrebbero lasciato stare Cristina e Valeria? Era persa in questi pensieri, mentre meccanicamente spompinava Manfredi e Stefano davanti a se', quando quest'ultimo disse con tono compiaciuto': «Ma diamo uno spettacolo piu' vario al nostro amico».
    
    Cosi' dicendo si distese per terra e ordino' a Francesca di montare sopra di lui. Mentre lo faceva ebbe cura di rivolgersi verso Rodolfo e quando lei si fece penetrare egli sapeva che Rodolfo poteva vedere tutto: il culo di sua moglie che ondeggiava sotto i colpi, le muscolose gambe e i testicoli che andavano su e giu', mentre l'asta entrava dentro di lei fino in fondo e si ricopriva man mano dei liquidi della sua vagina.
    
    - «Guarda come cavalca bene», commento' Stefano.
    
    Intanto Francesca continuava con i suoi pompini agli altri due, che l'avevano affiancata in piedi a destra e a sinistra.
    
    In quel momento il livello della sabbia arrivo' a meta'. Mirone si alzo' e si avvicino' ad ...
    ... un grande schermo montato sulla parete.
    
    «Forse le fara' piacere vedere che le sue figlie stanno bene in questo momento», e mentre diceva queste parole sullo schermo apparve un'immagine di sorveglianza che colpi' Francesca e Rodolfo come mille pugnali. Le due ragazze erano ammanettate, nude, assicurate ai pilastri del grande parcheggio sotterraneo. Alcuni fari delle auto parcheggiate le illuminavano: Cristina, col suo corpo bruno e affusolato, tentava di nascondere i peli del suo pube sollevando una coscia e girandosi su un fianco; Valeria aveva entrambe le braccia sopra la testa, era stata ammanettata ad una sbarra trasversale sopra di lei, e i suoi bianchi seni cadevano mollemente.
    
    Attorno a loro diversi agenti le guardavano; erano almeno cinque o sei, e due di loro si stavano masturbando.
    
    «Quegli uomini stanno a distanza perche' io glielo ordino. Vede, la disciplina e' tutto», disse Mirone esplicitando la sua minaccia.
    
    - «Ma voi siete degli assassini!», urlo' con rabbia e disperazione Rodolfo.
    
    - «Assassini?» - rispose Mirone stupito - «Assassini sono coloro che hanno ucciso, che hanno spento vite negli attentati terroristici che hanno colpito la citta'.»
    
    - «Ma noi non c'entriamo nulla!», gli occhi di Francesca si riempirono di lacrime.
    
    «Le lascerete andare? Le lascerete andare, vero?», disse chiedendo conferma del sordido patto che avevano stipulato, mentre Stefano sotto di lei la scopava con sempre piu' volutta'.
    
    Mirone fece un cenno di assenso con ...
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