1. La vita vissuta in un attimo, in equilibrio sulla


    Data: 05/02/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Hardcore, Sesso di Gruppo Autore: antonio_rosita, Fonte: xHamster

    ... in un'espressione di stupore. L'interno della casetta era tutt'altro che un rudere, sembrava arredata di recente, con gusto semplice ma elegante, in stile chalet di montagna. “Ma... che posto è questo? Io credevo fosse abbandonato da decenni...”, balbettai. “Invece è sempre stato così”, sorrise Giada. Mi voltai a guardarla, scoprendo così una bellezza che mai avrei pensato di riconoscere e apprezzare a tal punto in una donna. I lunghi capelli nero corvino sfioravano le spalle nude, che disegnavano due curve perfette. La sua pelle color cioccolato al latte sembrava di un altro mondo, levigata e vellutata come un tessuto pregiato. Braccia e gambe leggermente muscolose sbucavano da un vestitino giallo, colore accecante, sommato a quello della moquette rossa. “Quindi, eri tu la G. della lettera...”, dissi sottovoce. “Eh, si”, sorrise Giada, “ti dispiace?”. Mi bloccai a fissarla in silenzio per qualche secondo. “Non l'avrei mai detto, ma... no, non mi dispiace”, risposi, esibendo probabilmente un sorriso ingenuo. “Allora siediti”, disse, indicandomi un divano rosso fuoco. “Va bene”, risposi e mi sedetti senza indugi sull'accogliente divanetto. “Da quanto... mi... pensavi, insomma?”, balbettai. “Credo dalla prima volta che sono entrata in quella pizzeria, sarà stato... circa due anni fa”, confessò Giada con un sorriso imbarazzato, “naturalmente, come puoi vedere, mi ci è voluto un po' per decidermi”. “Si”, sussurrai, ipnotizzata dai suoi occhi neri, “meno male che l'hai fatto”. Mi ...
    ... stupii nel sentirmi dire quelle parole, ma neanche più di tanto, cullata dall'inedita sensazione di benessere che avevo addosso. Mi sentivo bene, in pace con me stessa e con il mondo guardando quegli occhi magnetici, incastonati in un viso dal colore prezioso. Percependo il mio apprezzamento per lei, Giada si gettò verso di me con un movimento felino e posò le carnose labbra sulle mie. Ci fu solo quel lieve contatto, lento, intenso, dopo di che la ragazza si staccò da me e tornò a guardarmi negli occhi, come a chiedermi se avessi provato qualcosa con quel bacio. “Si”, risposi, nonostante non me l'avesse chiesto verbalmente. Il suo sorriso divenne disteso e sereno, il suo corpo sembrò rilassarsi, diventando più sinuoso. Giada mi prese dolcemente una mano e mi invitò con lei sul pavimento, dove ci attendeva ora un soffice tappeto bianco. “Ma io...”, obiettai, spaventata da quanto stava per accadere. “No, quello che ti frena in questo momento è solo un riflesso di ciò che ti hanno messo in testa per tutta la vita, noi siamo molto più libere di così”, sorrise. Fu come se quelle parole mi attraversassero l'intero corpo, in una sorta di penetrazione totale. Accettai di seguirla a braccia aperte su quel tappeto ovattato, memore forse di intensi momenti d'amore passati, e mi lasciai ancora una volta toccare da quelle labbra, che però stavolta mi travolsero. La sua lingua infuocata entrò nella mia bocca e si strofinò sulla mia, facendomi sfiorare le stelle all'improvviso. Il mio corpo ...
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