La vita vissuta in un attimo, in equilibrio sulla
Data: 05/02/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Hardcore,
Sesso di Gruppo
Autore: antonio_rosita, Fonte: xHamster
... Anastasia, uscendo, mi disse: - Fai pure con calma, tanto adesso non ho altri massaggi. Mi auguro che tu voglia tornare uno dei prossimi giorni, prima di partire. -
E andò via, chiudendo la porta dietro di se.
Mi diressi verso la piccola stanza da bagno (che entrando nemmeno avevo notato), aprii i rubinetti della doccia, miscelai l’acqua e m’infilai sotto il tiepido getto.
Mi ero tolta le mutandine e avevo avuto la conferma di quanto, poco prima, avevo pensato, trovando la carta completamente intrisa dei miei umori; era perciò impossibile che Anastasia non si fosse accorta dello stato d’eccitazione in cui ero caduta.
Mi sentii avvampare per la vergogna, ma subito dopo mi tornarono alla mente i suoi seni, i suoi capezzoli duri che avevo intravisto contro la stoffa del largo camicione: Anastasia si era sicuramente accorta di quanto io mi fossi bagnata al contatto delle sue mani e, forse, si era eccitata proprio per questa ragione.
L’acqua tiepida mi scivolava piacevole sul corpo, sulla pelle resa impermeabile dagli unguenti che Anastasia mi aveva così a lungo spalmato. Mi chiesi se la ragazza fosse lesbica, o magari bisessuale; o se anche per lei, come per me, fosse stato un qualcosa di completamente nuovo, una reazione inaspettata e imprevista di fronte ad una cliente che si eccitava al suo massaggio.
Con questi pensieri che mi vorticavano senza tregua per la testa, m’iniziai ad insaponare.
Vedevo le mie mani passare sul mio corpo teso e fremente, e ...
... pensavo alle mani di lei, sognavo che fossero le sue ad accarezzare e a lavare la mia pelle. Mi presi i capezzoli fra le dita, stringendoli, e, chiudendo gli occhi, immaginai che fossero le dita di Anastasia a procurarmi quelle intense ondate di piacere.
Le mani scesero sul ventre, si spostarono poi sulle natiche, per giungere, alla fine, sull’interno delle cosce: sentivo che se non mi fossi masturbata sarei stata male, sia fisicamente che mentalmente.
Dovevo assolutamente scacciare il pensiero di Anastasia, l’idea di fare l’amore con lei, e l’unico modo che avevo era quello di darmi un rapido quanto intenso piacere: dovevo in qualche modo soddisfare il mio desiderio sessuale, per placare quella tensione erotica che mi stava divorando.
Appoggiandomi alla parete della piccola cabina di vetro in cui era situata la doccia, con due dita della mano sinistra mi allargai le grandi labbra e con la destra presi ad accarezzare lentamente il clitoride: una violenta scossa di desiderio si propagò istantanea all’intero mio corpo.
Una girandola d’immagini prese a vorticare impazzita nel mio cervello, come un caleidoscopio di accecanti lampi erotici: Luca che mi baciava il seno, io che passavo la lingua su un capezzolo di Anastasia, il pene del mio ragazzo tra le mie labbra, la lingua di quella meravigliosa donna a tormentarmi il clitoride, gli schizzi dello sperma di Luca sulla mia pancia…Sconvolta ed ansimante, le gambe che quasi non mi sorreggevano più, persa in quegli istanti di ...