1. La vita vissuta in un attimo, in equilibrio sulla


    Data: 05/02/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Hardcore, Sesso di Gruppo Autore: antonio_rosita, Fonte: xHamster

    ... nei miei riguardi; al che mi avvicinai , la presi fra le braccia e la guardai negli occhi. “Cosa stai facendo. Sei matto” disse flebilmente mentre sentivo la sua pelle fremere sotto le mie mani. “E’ da sempre che desidero farlo” le sussurrai e, avvicinando le mie labbra alle sue, la bacia delicatamente. Dopo un primo istante, la sua bocca si schiuse alla mia lingua che cercava di insinuarsi e uno scambio di slinguate fu il suggello ad un tenero ma ardente bacio che probabilmente entrambi volevamo. Quando ci staccammo la vidi abbassare gli occhi mormorando: “Cosa stiamo facendo”, al che le risposi: “Niente che non avessimo desiderato” e strettala di nuovo, le stampai sulle labbra un secondo bacio ancora più passionale. La sentii corrispondere in pieno alle mie avances che si fecero via via più audaci; le mie mani iniziarono a scorrere sulla sua schiena fino alle natiche , le slacciarono il reggiseno che in un attimo fu a terra scoprendo due tette, leggermente cadenti ma ancora sode come consistenza, che subito furono preda delle mie labbra. Marisa socchiuse gli occhi per apprezzare meglio i brividi che la mia lingua le stava trasmettendo, si abbandonò fra le mie braccia emettendo un semplice, languido:“Si”. Senza staccare le labbra, la feci adagiare sul letto ed in breve anche il minuscolo tanga giacque a terra mettendo in mostra una fighetta non rasata ma perfettamente curata, profumata e già abbondantemente umidiccia. Un leggero sfioramento con le dita poi, facendo ...
    ... scorrere la lingua sul suo corpo lasciando dietro una scia di saliva, arrivai sulla sua “natura” pulsante e presi a leccarla, prima delicatamente poi sempre più deciso e penetrante soffermandomi sul clitoride che si stava ingrossando, strappandole ripetuti gemiti di piacere. La mia bocca si riempì del suo umore copioso che fuoriusciva dalle grandi labbra, mentre lei ,abbandonata ogni remora e travolta dal piacere, forzò la mia testa verso quella figa ormai oscenamente dilatata quasi urlando: “Si non fermarti, continua a leccarla. Fammi godere. E’ da tanto che non sento una lingua così dentro di me”. In breve un fremito percorse il suo corpo mentre il suo bacino si inarcò sempre più : aveva raggiunto l’orgasmo. Mi sollevai scostandomi osservandola compiaciuto mentre lei, con un ultimo rimasuglio di pudore, cercò di coprirsi dicendomi: “Cos’hai da guardare. Smettila, sai che non voglio. Sono vecchia”. La mia laconica risposta fu: “Magari tutte le “vecchie” fossero come te. Sei tutta da godere”, al che un sorriso malizioso comparve sulle sue labbra. Notai in lei ancora qualche esitazione che, dopo una languida carezza sul suo viso e lungo il suo corpo, scomparve in quanto Marisa avvicinò la mano alla mia patta rigonfia e, fatta scendere la lampo, cercò di liberare il mio cazzo dall’infelice posizione che aveva assunto mormorando: “Vediamo com’è questo “bambino” così cresciuto” ; “lui” fece capolino in tutta la sua turgidezza , libero da ogni impedimento e svettò pulsante verso di lei. ...
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