1. Il Reverendo


    Data: 03/02/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: reginella24, Fonte: EroticiRacconti

    Era una caldissima estate. Umida e opprimente. Mi trovavo nella piazza della chiesa a giocare a palla. Avendo sempre odiato il calcio, mi trovavo per questo, come sempre, a coprire il ruolo di portiere.
    
    La pallonata mi arrivò in faccia all'improvviso e non riuscii ad evitarla.
    
    Caddi a terra, naso sanguinante e leggera perdita di sensi. Un signore che si trovava a poca distanza corse verso di me. Mi prese in braccio e mi portò verso la fontanella d'acqua adiacente all'entrata della canonica.
    
    Cominciò a bagnarmi fronte e polsi. Ripresi subito conoscenza. "Tutto bene?" chiese. Io, ancora un po' intontito, dissi che stavo meglio.
    
    Lo schiamazzo attirò l'attenzione del parroco che uscì chiedendo cosa fosse successo. Dopo un sommario resoconto, cominciò la ramanzina su quanto fossero pericolosi certi giochi (!) e invitò gli altri ragazzi a cambiare terreno di gioco.
    
    Poi, rivoltosi al mio premuroso salvatore, disse:" Forse è meglio che il ragazzo si riposi un po' all'interno. Fa molto caldo, mentre dentro c'è una fresca temperatura che lo rimetterà in sesto subito.
    
    "Buonasera! Vada pure. E grazie per l'aiuto". L'altro salutò devotamente e se ne andò. Entrammo.
    
    Mi investì una zaffata di aria viziata e di esalazioni di candele accese.
    
    L'ambiente era in totale penombra. Una porta finestra, che dava in un cortile interno, faceva intravedere uno splendido fico sui cui rami erano posate delle splendide colombe bianche. Era sufficiente. Diedi subito un valore ...
    ... mistico a ciò che vedevo. In quel periodo io, acerbo teenager, passavo il mio tempo tra messe e funzioni religiose. I miei genitori, devoti, pii ed intrisi di una morbosa religiosità, avevano come unico scopo nella vita l'assicurare ai figli una sana e ipocrita educazione.
    
    Nutrivano per il parroco una sconfinata ammirazione e, io pure, lo consideravo un essere divino al di sopra della povera gente del paesello.
    
    Il parroco aveva circa 55 anni. Alto e di aspetto trasandato, viso rubicondo, cento chili di peso.
    
    Io vestivo un paio di calzoncini attillati ed una maglietta aderente.
    
    Il mio corpo, ricordava molto quello delle mie coetanee femminucce.
    
    Avevo un fisico esile, ma con le rotondità al posto giusto che mi davano delle fattezze femminili.
    
    Il mio culetto, molto tonico, era un'esplosione di gioia.
    
    Mi fece accomodare sul grande divano. Sedette vicino a me. La logora tonaca che portava, puzzava di stantìo. Mi cinse le spalle con un braccio dicendo, in modo lascivo: "Stai meglio? Sembrerebbe di si. Vuoi bere qualcosa?" E senza aspettare la mia risposta, si allontanò tornando poco dopo con una bottiglia di scadente brandy. "Questo rosolio ti farà riacquistare subito le forze, vedrai! Mi riempì un bicchiere mal lavato e me lo porse. Ne versò un'abbondante razione anche per lui.
    
    "Tutto in un sorso! Se no non fa effetto!" Naturalmente seguii il suo consiglio. Non avevo mai bevuto, sino ad allora, nessun alcolico.
    
    Mi andò di traverso. Tossii forte. La gola ...
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