Io, mia moglie e l'amico.
Data: 02/02/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: cuckold211, Fonte: Annunci69
... mangiava e beveva, si rafforzò ancor più il feeling raggiunto, tanto che, mia moglie, nel mostrarsi sorpresa che Francesco non avesse una compagna e, tra i fumi del beveraggio, si lasciò sfuggire che lo sentiva così vicino da non aver remore ad alleviargli la mancanza di tenerezza ed affetto.
Come si suol dire, tra frizzi e lazzi, i giochi erano fatti; occorreva il solo passo finale.
Cristina appariva piuttosto euforica e, quando fu il momento di lasciarci, fu proprio lei a suggerire:
"No, perché...? Chissà come stiamo così bene assieme e dobbiamo tornare alla vita di tutti i giorni? No, non voglio e - rivolta a Francesco - dai, vieni a casa con noi, ci prendiamo un caffè, mettiamo su un po' di musica, balliamo e ci divertiamo ancora".
Chi avrebbe mai rifiutato un invito di quel genere? Sia io che Francesco ci guardammo e fu sufficiente a decidere che "quell'angelo" andava accontentato.
Così entrammo in casa e subito Cristina si liberò delle scarpe e del giubbino.
Ora era a piedi nudi e la maglietta con il logo non riusciva a nascondere che sotto di essa i suoi seni erano liberi: due spuntoni, all'altezza dei capezzoli, facevano bella mostra di sé.
Io e Francesco andammo a sedere sul divano, in salotto, e Cristina venne a sedersi in mezzo. Rivolta a me, chiese di metter su un po' di musica, perché desiderava ballare e, contemporaneamente, poggiò i suoi piedini nudi sulle gambe di Francesco, invitandolo a massaggiarglieli, perché a lungo strapazzati da ...
... quelle "maledette" scarpe.
Una musica allegra e vivace, samba, si diffuse nella stanza e spronò anche noi a saltellare; il movimento frenetico della danza ed i fumi della birra ancora in circolo, non ci misero molto ad accaldarci e, a quel punto, Cristina, onde evitare di sudare, non trovò niente di meglio che sfilarsi la maglietta.
Due seni procaci, ci svettarono sotto gli occhi e, al ritmo della danza, erano ancor più conturbanti di quanto non lo fossero già, per i capezzoli ritti, in chiara attesa di coccole.
"Gino - disse Cris - per favore, non andresti tu a preparare il caffè?"
Il suo era un chiaro invito ad allontanarmi ed io obbedii di buon grado; ora la musica era languida e sensuale: mi affacciai, con fare circospetto, e vidi mia moglie, aggrappata a Francesco, che strofinava il suo bacino su quello dell'amico.
Quando tornai in salotto con il vassoio dei caffè, mancò poco che non riversassi tutto per terra, perché fu questa la scena che mi si presentò davanti: Francesco seduto sul divano con pantaloni e mutande alle caviglie; mia moglie, inginocchiata davanti a lui, con i seni compressi sulle sue cosce e, tra le mani, l'enorme pene, che un po' segava ed un po' succhiava.
Quell'immagine resterà per sempre scolpita nella mia mente, perché non c'è niente di più bello che vedere la propria moglie imboccare il fallo di un estraneo; sì, lo so, direte che son "cornuto", e allora? A me piace esserlo e quella scena non la dimenticherò finché campo.
"Amore - ...