1. Angelo È da quarant’anni la mia metÀ ed io la sua ed insieme siamo una sola entitÀ


    Data: 31/01/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: RedTales, Fonte: Annunci69

    ... due chitarre. Noi stavamo continuando a raccontarcela quando arrivarono Paolo e Maurizio che chiesero ad Angelo di andare con loro.
    
    “No, magari dopo...” balbettò in evidente imbarazzo mentre uno dei due, ridendo e senza aggiungere altro, gli afferrò una mano e lo fece alzare e, quasi trascinandolo, se ne andarono.
    
    Buttai lì un: “ti aspetto qui” rimanendo un po’ sorpreso ma non più di tanto. Seguii i tre fin quando sparirono alla mia vista e quindi rimasi ad ascoltare un pezzo di Battisti nell'attesa del suo ritorno.
    
    Non vedendolo arrivare, dopo una mezz’ora mi alzai e andai a cercarlo perché quei due ci avevano interrotto mentre avevamo ancora molte cose da dirci.
    
    Lo intravvidi, da solo, lontano da tutti e, felice di averlo trovato, mi sedetti vicino riprendendo da dove ci eravamo fermati ma mi accorsi ben presto che era cambiato. Rispondeva a monosillabi ed era come assente e disinteressato a ciò che prima lo entusiasmava.
    
    Me ne accorsi ma lasciai perdere pensando chissà a cosa. Parlammo, o meglio parlai ancora per un po’ e poi. con una scusa, me ne andai lasciandolo solo.
    
    Il giorno dopo non venne all'appuntamento che ci eravamo dati per fare il giro con la moto e la cosa mi seccò perché avevo anche lucidato la Beta… Ma non lo vidi nemmeno alla sera e pensai alla madre… carceriera.
    
    Lo ritrovai la sera del giorno seguente e riprendemmo a parlare. Finalmente il giorno dopo lo portai a fare un giro con il Beta. Non so come spiegare ma il sentirlo così ...
    ... schiacciato contro di me con le sue forme abbondanti mi procurò una bella sensazione fisica e quasi un’erezione che rimase contenuta e nascosta dentro i jeans. A parte questo imprevisto, mi trovai bene con lui scoprendo di avere tante cose in comune. Restammo a parlare fino all’ora di cena quando lo portai sotto casa.
    
    “Vieni dopo?”
    
    “Si, arrivo, arrivo.”
    
    Arrivò anche se quando seppe che quella sera si andava a fare il bagno si rabbuiò e non fu tanto contento: “sai, ho qualche chilo di troppo e mi vergogno un po’...” provò a giustificarsi.
    
    Sdrammatizzai e lo convinsi, facendolo tornare di buon umore. Continuai ad avere l’esclusiva con lui per tutto il tempo: ridemmo e scherzammo parlando di modellismo, musica, moto, animali, fantascienza e perfino della nostra spiritualità. I nostri interessi erano davvero sovrapponibili. Verso le dieci raggiungemmo con gli altri la spiaggia e dopo esserci spogliati entrammo in acqua ridendo e scherzando e, in quel buio quasi totale, non lo vidi più. Lo cercai ma era letteralmente sparito. Ed anche terminato il bagno girai a lungo senza più trovarlo e pensai che se ne fosse andato. Sinceramente ci rimasi nuovamente male.
    
    Ricomparve quando ce ne stavamo per andare: era stravolto al punto che gli chiesi cosa era successo. Si fermò ed io con lui. Sentii che dovevo stargli vicino e ci sedemmo sulla sabbia rimanendo nel buio più buio. Piano piano le voci degli altri si fecero sempre più lontane fin quando sparirono del tutto.
    
    A quel ...