1. Sei amiche in videochat – capitolo 8 di 9


    Data: 28/01/2019, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Incesti Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

    ... quello era il fondo dell’asta del cazzo di Marco che usciva dal suo inguine! La ragazza si fermò di colpo, affascinata come poche volte nella sua esistenza. Chiara ebbe l’impressione di vivere un evento storico, di essere lei la protagonista di qualcosa che sarebbe diventato leggendario, ricordato per sempre. Era troppo stordita dall’emozione per chiedersi come si fossero comportate le sue due amiche quando si erano trovate nella sua situazione. Abbassò ancora l’elastico, scivolando lungo il tronco del pene, liscio ma con una vena che lo percorreva per il lungo, poi la pelle finì e Chiara aprì la bocca nel vedere la cappella comparire davanti a lei. Il cazzo sembrò saltarle in faccia quando finalmente fu libero dalla costrizione dell’intimo, facendo sobbalzare la ragazza. Marco sembrò trattenere a stento una risata. – Non morde, non preoccuparti. La ragazza non lo sentì nemmeno. Allungò una mano, toccando con un dito il cazzo che da anni agognava, spingendolo un po’ e facendolo dondolare. Lo accarezzò con delicatezza poi, quasi con rispetto e paura, avvicinò le labbra e lo baciò sulla punta, l’afrore di maschio che le invase l’anima. – Voglio succhiartelo, Marco – disse, il cuore che rimbombava nella sua testa. Le sembrava impossibile che stesse succedendo davvero, che un sogno che aveva sempre considerato impossibile fosse diventato realtà. La mano di Marco le accarezzò i capelli. – Sei sicura, Chiara? – le domandò: non aggiunse altro, ma era semplice intuire che, se Chiara ...
    ... l’avesse fatto, non avrebbero più potuto tornare indietro. Dalla bocca di Chiara non uscì la risposta: piuttosto, vi entrò. Appoggiò le mani sull’inguine di Marco, le labbra sulla cappella, e poi spinse avanti la testa. Poteva essere vero che il cazzo di suo fratello non fosse più lungo del normale, ma da come le colmò la bocca fu pronta a scommettere che in quanto a diametro non scherzava. Lo sentì scivolare sulla sua lingua, il sapore leggermente salato della mucosa vellutata della cappella mentre questa emergeva dalla guaina di pelle che sembrava non riuscisse a mantenere il passo. Scivolò lungo l’asta fino in fondo, prendendo nel cavo orale tutto il cazzo di suo fratello, la cappella che si insinuava tra le tonsille e sollevava l’ugola. Fu una sensazione strana, soddisfazione e un senso di disagio che la confondeva. Nonostante questo, Chiara volle mantenere suo fratello dentro di sé fino a quando quel malessere non fu quasi sul punto di diventare un problema imbarazzante, quindi si spostò all’indietro con la testa, sentendo il cazzo scivolare fuori di lei, fino a quando solo la cappella fu tra le sue labbra. Allora afferrò l’asta e, facendola scivolare lentamente avanti e indietro sulla patina di saliva che la ricopriva, alzò lo sguardo verso il volto sorridente di Marco. – Mi piace il tuo cazzo – gli confessò. – Lo adoro. – E intanto la mano libera, ricordando quanto aveva letto sul manuale mandatole da Beatrice, prese le due grosse palle che pendevano tra le gambe del ...