La stanza sbagliata
Data: 25/01/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: aramis2, Fonte: Annunci69
... fuori serie.
La sera passò lentamente, c’erano pochi studenti e quindi nessuno con cui parlare, alla fine arrivarono le undici e tornai nella mia stanza, finalmente potevo riposare!
Non feci alcun tentativo di chiudere silenziosamente la porta di metallo, non c'era nessuno che potesse essere infastidito quella sera. Mi svestii rapidamente, mi avvolsi un asciugamano intorno alla vita ed andai alle docce.
Sarebbe stato bello finalmente usare tutta l'acqua calda che volevo. Feci correre le mani tra i miei capelli biondi e sui pettorali pizzicandomi leggermente i capezzoli.
Sentii improvvisamente il cazzo agitarsi quando risvegliai i miei desideri sessuali. La faccia di Tom comparve nella mia mente mentre mi insaponavo massaggiandomi palle e pene, facendo scivolare di quando in quando un dito nel mio sedere ansioso. Ero eccitato ed il mio uccello era arrivato a dimensioni enormi quando sentii la porta aprirsi. Qualcuno cominciò a pisciare; ci fu un getto d’acqua che durò qualche secondo e poi la porta sbattè chiudendosi.
Guardai in giù verso il mio uccello che si stava sgonfiando, mi sciacquai rapidamente, mi avvolsi di nuovo nell’asciugamano e mi avviai verso la mia stanza per andare a dormire. Entrai nella camera, lasciai cadere l’asciugamano e allungai una mano per prendere un paio di shorts quando vidi qualcuno nel letto. Mio Dio, ero nella stanza sbagliata e decisi di fuggire ma sbattei nel letto, l’occupante si girò e mi guardò.
“Mi spiace,... ho ...
... sbagliato stanza...”, balbettai sentendomi molto imbarazzato. Sapevo di essere stanco, ma andare nella stanza di un altro ragazzo! Dovevo cominciare a dormire di più.
“Vieni qui!” Disse la voce: “Fammi vedere chi sei!”
Alle sue parole realizzai di essere ancora nudo ed afferrai l'asciugamano dal pavimento, ma lui arrivò prima. Si sedette sul letto, la stanza era illuminata solamente dalla luce del parcheggio che filtrava dalla finestra, ma la sua faccia mi sembrò familiare e la voce anche. Le sue braccia uncinarono la mia coscia, tirandomi verso di se ed io feci un po’ di resistenza.
Il pensiero della calda bocca di quel ragazzo che scivolava su e giù sul mio uccello duro mi eccitò e l'adrenalina cominciò a pompare. Lo sorpresi a guardarmi il cazzo semi eretto, si avvicinò con la bocca e mormorò ghignando: “Roby, stai per avere il pompino della vita!”
Roby? Conosceva il mio nome, mio Dio, era Tom, il momento che avevo aspettato da tanto era arrivato. Sembrava che fosse eccitato per la prospettiva quanto lo ero io quando mi spostai all'orlo del letto. Mi lasciai cadere in ginocchio di fronte a lui mentre la sua bocca sommergeva il mio uccello gonfio.
La sua faccia non rasata strofinò contro l’interno della mia coscia quando cominciò a lavorare sul cazzo palpitante che rispose ansiosamente al calore della sua bocca. Il mio uccello non era così grosso, non più di 17 centimetri, ma le mie palle erano enormi e davano l’illusione di un grosso pacco. Tom non sembrò curarsi ...