1. Decisionismo 2


    Data: 21/01/2019, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... spesso masturbata; lui era perplesso.
    
    “Nico, siamo ancora completamente vestiti … !“
    
    “Sì, è vero; forse rischiamo anche di sporcarci; ma non ti azzardare a discutere o a proporre che prima ci spogliamo; io ho bisogno di te, del mio maschio alfa, se vuoi; voglio essere tua e catturarti dentro di me; quando sarai diventato mio, allora ricominceremo da capo e percorreremo tutto il kamasutra; più di te, voglio imprimermi nella mente, nel cuore, le singole pieghe del tuo corpo, più di te voglio il piacere a una potenza infinita. Ma questo avverrà dopo, prima voglio fondermi con te; ti turba?”
    
    “Sì; mi sconvolge sentirti esprimere quello che io volevo dire a te!”
    
    La montò lentamente, quasi scientificamente, e le fece toccare vertici non conosciuti di benessere e di piacere; lei si abbandonò fiduciosa all’amplesso e si preoccupò solo di sentire nel ventre la mazza che la possedeva, la plasmava, le strappava orgasmi infiniti; la sensazione di vivere con lui qualcosa di atavico e di immutabile la caricava di passione, di trasporto, di voglia, forse di amore.
    
    La lunga e dolce cavalcata portò lui al limite estremo della resistenza; quando avvertì che non avrebbe retto molto, le chiese se doveva badare a dove scaricava la sua passione; Nicoletta, affannata e ansante per i troppi orgasmi che lui le aveva provocato, lo rassicurò che, anche per problemi di regolarità di ciclo, prendeva la pillola; Dario le scaricò nell’utero una fiumana di sperma, grugnendo come un maiale ...
    ... scannato, lei rispose con acute strida ad ogni spruzzo; si accasciarono sul letto.
    
    Non appena si furono quietati, lei scappò in bagno a lavare le scorie della copula; lui si coprì approssimativamente e uscì sul balcone per accendere una sigaretta; sentiva di stare bene, nonostante la situazione difficile, coi genitori di lei ammalati terminali che dormivano serenamente nella camera adiacente, riconobbe che era stato veramente dolcissimo passare la serata con lei; se si fossero organizzati, la convivenza poteva essere meravigliosa.
    
    Rientrata dal bagno, Nicoletta si coprì con una vestaglia ed andò ad abbracciare da dietro Dario che fumava; gli mordicchiò l’orecchio e allungò davanti la mano a sentire l’asta che reagiva rizzandosi al massimo; si abbandonò languida al piacere di sentire il suo corpo e spinse con foga il ventre contro le natiche dure; lui girò una mano dietro e le artigliò la vulva, da sopra la vestaglia, sollecitandone la libidine; lei si sentì fremere e lo strinse con forza.
    
    Si trascinarono dentro e lei si lasciò cadere seduta sul letto; lo catturò a se e appoggiò il viso sul sesso duro; lui le prese le tempie e le strinse, fece scivolare le mani e carezzò il viso con dolcezza ma anche con voglia infinita, lei sussurrò.
    
    “Se non ti turba, adesso mi piacerebbe che percorressimo tutte le vie del piacere; l’amore ce lo siamo comunicato; adesso sarebbe il caso di cercare il piacere … “
    
    “Io sono solo un povero ragazzo innamorato che è stato preso al laccio ...
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