1. Nata schiava (III parte)


    Data: 14/01/2019, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Autore: Asignoluc, Fonte: RaccontiMilu

    ... puttanella, meriti un premio!”
    
    Il premio consisteva, mi spiego mio cugino, nel permettermi di godere. Pero, disse anche “Devi guadagnartelo…” Era quasi sera ed era domenica; si fermo in un cinema di periferia, di quelli a “luce rossa”, mi tolse il lucchetto che mi chiudeva e mi applico agli anelli sulle labbra le catenelle passanti intorno alle cosce di modo che allargando le gambe le labbra della figa venivano tirate di lato aprendomi completamente. Mi condusse all’interno, “Adesso tu ti vai a sedere sola in una fila, io mi metterò dietro di te per gustarmi lo spettacolino!” Mi sedetti con le ginocchia ben divaricate e la gonnellina che risalii subito a scoprire la figa spalancata. Dopo pochi minuti avevo due uomini molto anziani seduti ai lati e anche quelli della fila davanti si erano girati per guardarmi, trovandomi evidentemente più interessante del film porno che scorreva sullo schermo. Rimanemmo per tutto il film e per tutto il film venni accarezzata e toccata, penetrata ed esplorata. Uno dei due anziani si inginocchio addirittura per leccarmi; continuava a ripetere “Ah.. che bella figa giovane… Che buon odore di figa giovane…”. Chiesi il permesso di godere a mio cugino e mi fu permesso la prima volta; la seconda volta che chiesi di poter godere mio cugino mi prese per i capelli e tirando forte mi trascino fuori dalla sala. Arrivati vicino all’auto mi ordino di sdraiarmi sul cofano e di sollevare la gonna allargando la cosce; poi, sfilatosi la cintura dai pantaloni, ...
    ... prese a frustarmi sulla figa spalancata. “Questo per ricordarti che sei solo una cagna e puoi godere solo se chi ti usa ha pena di te e te lo lascia fare… Per i due giorni che rimangono sarai solamente a mio servizio e godrai solo se mi supplicherai di permettertelo… E se sarai una cagna ubbidiente e sottomessa…” Continuo a colpirmi a lungo e provai molto dolore. Credo che questa sua reazione fosse dovuta ad una strana forma di gelosia nel vedermi godere sotto le dita di altri.
    
    Come detto nei due giorni che seguirono rimasi sola con mio cugino. Mi porto in una casetta di un suo amico, ci disse, che gliela prestava. “Per tutto il tempo che sarai qui dovrai muoverti a quattro zampe come la bestia che sei. Sarai sempre nuda. Terrai sempre le catenelle che ti aprono la figa e le mollette sui capezzoli. Ti muoverai, mangerai e vivrai come un cane, intesi?! E quando hai bisogno di pisciare o di cagare ti metterai davanti alla porta con il guinzaglio in bocca fino a quando avrò voglia di portarti fuori!! E naturalmente soddisferai ogni mio capriccio! Chiaro?!”
    
    “Sono il suo animale da compagnia…” Un forte calcio proprio sulla figa m’impedii di continuare. “Le cagne come te non parlano, scema! Puoi solo guaire o muovere il culo per scodinzolare!”
    
    Nell’anno successivo venni usata molto spesso da mio cugino. Era sicuramente uno degli “utilizzatori” piu crudeli ed esigenti. Più volte, quando aveva bisogno di soldi, mi cedeva a pagamento portandomi anche a battere il marciapiede ...
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