1. Mirabilia - La "donna" con qualcosa in più


    Data: 10/01/2019, Categorie: Trans Autore: Handrea, Fonte: EroticiRacconti

    ... in bagno a far pipì e mi scoprii con il cazzo mezzo eretto, leggermente indolenzito alla base per la tensione accumulata durante la telefonata, che non si decideva a fare il suo dovere di orinatore ufficiale.
    
    "Ma guarda dove dovevo cacciarmi...!" mi dissi guardandomi allo specchio del lavabo.
    
    Quindi, prendendo una decisione improvvisa, appoggiai il mio pene semirigido al lavandino e, insaponandolo col dispenser del sapone e aprendo il rubinetto dell'acqua, me lo lavai ben bene. Poi, come colpito all'improvviso da una realtà impensata, ritornai sui mie passi e approfittai della presenza del bidet per provvedere a una lavata generale.
    
    Venti minuti dopo ero in auto, intento a dirigermi verso la Stazione Centrale, guidando nel traffico dei ritardatari di casa mentre digitavo, affannosamente, il cellulare.
    
    "Sìììì?" mi rispose la voce cantilenante della trans.
    
    "Sono io, ho chiamato poco fa, sto venendo da te" proferii velocemente come chi, per la paura di venir meno a un proposito, si affretta nell'eseguirlo.
    
    "Va bene caro, me chiami quando arrivi."
    
    Alle 14:50 ero nella piazza della Stazione Centrale, fermo in precaria sosta davanti a un distributore di bibite automatico.
    
    Rifeci il numero e la voce ormai nota mi chiese: "Sei arrivato? Prendi via De Rossi, la estrada tuta alberi, lascia auto e vieni a piede al numero 56. Poi suona il campanelo senza nome e Sali al terzo piano."
    
    Seguii le istruzioni e, circa 10 minuti dopo, come suonai il campanello ...
    ... indicatomi sentii lo sblocco del portone. Salii al terzo piano di un caseggiato anonimo, silenzioso e, apparentemente, disabitato. Quando giunsi al pianerottolo guardai le due porte, indeciso su quale fosse quella che doveva aprirsi per me. Mentre giravo lo sguardo una delle due si aprì, e nell'oscurità dell'appartamento scorsi una figura alta che mi faceva cenno di entrare.
    
    Mi precipitai come un attentatore intento a sparire nel covo dei dinamitardi e mi ritrovai in un ambiente poco illuminato pervaso da un profumo d'incenso, guardando in viso una splendida mora alta quanto me che, in vestaglietta nera trasparente e perizoma dello stesso colore, mi diceva: "Ciao, sono Mirabilia. Vieni di là...."
    
    Seguii questa strana donna lungo un piccolo corridoio fino ad arrivare in una stanza ben arredata, occupata quasi interamente da un grande letto matrimoniale ricoperto da lenzuola chiare e da un comò su cui troneggiava una lampada stile "liberty" che diffondeva ovunque una calda luce dorata.
    
    "Tesoro, tu stai tranquilo, con me stai bene. Dai 80 euro prima...."
    
    Consegnai impacciato i soldi sulla mano affusolata rivolta verso di me col palmo all'insù, vedendoli poi sparire rapidamente all'interno di uno dei tiretti del comò.
    
    "Puoi lasciare le tu cose su quela sedia" mi disse la bella creatura. Poi aggiunse: "Scusami, vado un attimo in bagno."
    
    Io cominciai a spogliarmi, togliendomi camicia e pantaloni, e rimanendo in mutande. Poi ci ripensai e, visto che non serviva tenersele ...
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