1. Il mio salumiere in una mattina di un gelido inverno


    Data: 09/01/2019, Categorie: Trans Autore: passivocaserta, Fonte: Annunci69

    Mi ero svegliato ancora assonnato dopo aver dormito poco e male. Faceva molto freddo ed era un peccato mortale abbandonare il caldo letto per ritornare nel mondo, tuttavia dovevo, avevo parecchio lavoro arretrato da recuperare.
    
    Poiché era sabato e la scorta settimanale delle provviste alimentari era agli sgoccioli, decisi di fare un salto veloce in salumeria prima di mettermi a lavorare.
    
    Mi vestii pesantemente e tutto infagottato andai a sbrigare la noiosa faccenda della spesa: si doveva pur mangiare.
    
    Appena arrivato al negozio scorsi dietro al bancone un viso nuovo, un giovane ragazzo moro e barbuto con due occhi profondi ed espressivi.
    
    Non occorreva prendere il numero di prenotazione, nelle salumerie dei piccoli paesi gli avventori si contano sempre sulle dita di una mano.
    
    Ero cliente di questa salumeria da più di dieci anni e avevo visto, giorno dopo giorno, invecchiare il titolare, sempre garbato e disponibile. Pensai che evidentemente non ce la faceva più a portare avanti il negozio da solo e avesse avuto bisogno di assumere un garzone, e che garzone !
    
    Dopo aver fatto finta di dare uno sguardo agli scaffali in cerca di qualcosa che dovessi acquistare, sebbene in quel momento nella mia testa si fosse creato un vuoto cosmico, mi diressi timidamente al bancone dei salumi e sommessamente salutai il nuovo garzone. Mi rispose altrettanto sommessamente ma subito si mise a disposizione per soddisfare le mie richieste di acquisti.
    
    Guardarlo muoversi ...
    ... dietro al bancone mentre tagliava i salumi era un piacere per gli occhi e per la mente, studiavo ogni centimetro del suo corpo, andando a fantasticare su cosa potesse contenere quella collinetta non tanto piccola che da sotto il grembiule da lavoro si formava all’altezza della patta. Ogni tanto notavo che lui si girava di scatto per lanciarmi uno sguardo di sbieco.
    
    In quella giornata di un gelido inverno all’improvviso mi ero accaldato senza la presenza di impianto di riscaldamento.
    
    Quando ebbe finito di prepararmi quanto gli avessi chiesto, me lo consegnò e lo salutai augurandogli buon lavoro.
    
    Continuai a fare la mia spesa, girovagando tra gli scaffali col solo intento di lanciare da lontano sguardi assatanati verso quella bomba di sensualità che intanto serviva salumi ad altre signore.
    
    Arrivato alla cassa, come mio solito, chiesi la cortesia al titolare di farmi recapitare la spesa a casa causa ernia al disco che mi impediva di trasportare carichi pesanti.
    
    In genere il titolare mi aveva sempre fatto recapitare la spesa a casa tramite sua figlia, una gentile ragazza incolore poco più che ventenne.
    
    Uscendo dal negozio fui colpito da folate di vento freddo che tuttavia non riuscirono ad abbassare la mia temperatura, alzatasi per ben altre ragioni rispetto a quelle atmosferiche.
    
    Tornato a casa, decisi di fare una doccia e ritemprarmi per affrontare il lavoro che giaceva sparso sul tavolo.
    
    Quando suonò il campanello, ero da poco uscito dalla doccia e stavo ...
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