1. Sveltina col commercialista del mio compagno


    Data: 09/01/2019, Categorie: Racconti Erotici, Tradimenti Autore: Raf90, Fonte: RaccontiMilu

    ... distrazioni, riposi il telefono e, con i gomiti appoggiati alle sue cosce, iniziai ad andare su e giù sul cazzo e, mentre mi teneva la testa con la mano, ci guardavamo negli occhi, mentre i grossi anelli che avevo come orecchini, fluttuavano come impazziti ai miei lobi.
    
    Mi fermavo e, andando su e giù sul cazzo con la mano in una sega, leccavo la cappella turgida titillandola in maniera volgare ma deliziosa, con rivoli di saliva che colavano dalla bocca sul cazzo. Mugolavo mentre ciucciavo e succhiavo il cazzo del commercialista, gli sparavo quel pompino con libidine e eccitazione incredibili, avevo tanta fame di cazzo che mi portava a pompare a più non posso. Intanto mi ficcavo due dita nella figa bagnata iniziando a masturbarmi mentre succhiavo. “Ah come lo succhi bene, sei una gran pompinara, sei veramente brava, lavori di lingua che è una delizia” mi diceva, mentre con la mano dietro la nuca mi costringeva ad accogliere tutto il suo bel cazzo in bocca, un cazzo bello grosso.
    
    Dopo circa un quarto d’ora in cui mi lavorai il suo uccello di bocca, disse: “ora ti voglio fare la figa e il culo, ti va”? “Si, lo voglio tutto dentro”, risposi e così mi fece fermare, si alzò e mi mise a “pecora” sulla scrivania dopo aver fatto spazio. Mi alzò la canottiera fino alla nuca liberandomi le tette e sentii che mi palpava i glutei allargandoli e sputandosi sulla cappella che prese a poggiare e sfregare sulla fessura giocherellando e facendomi impazzire di piacere fino a che, con un ...
    ... colpo secco e deciso di reni, mi penetrò ficcando tutto l’attrezzo nella mia vulva. Intanto mi palpava le tette andando avanti e indietro nello scoparmi selvaggiamente mentre io da sotto, ad occhi chiusi gli accarezzavo delicatamente i coglioni implorandolo di continuare, di scoparmi, di spaccarmi a sangue godendo come una porca.
    
    Ad un certo punto, mi sollevò un pochino la gamba sinistra e riprese a pomparmi da dietro. Sentivo i noduli del cazzo che mi accarezzavano le pareti della fregna, la cappella che mi lambiva l’utero, intanto allargavo e stringevo i muscoli dell’addome per farlo godere di più. Più volte fui sul punto di strillare dal piacere, ma lui, con una mano sulla bocca, me lo impediva. “Shhh, godi in silenzio, c’è la segretaria, ci sente” mi diceva ed io godevo limitandomi a mugolare dall’intenso piacere che mi donava il cazzo del porco, la faccia schiacciata sul ripiano della scrivania stravolta dal piacere sessuale mentre, dopo pochi minuti, venni abbondantemente con gli occhi strabuzzati e il suo dito in bocca che succhiavo simulando un clamoroso pompino.
    
    “Ora ti faccio il culo” e dicendo ciò, lo tirò fuori dalla figa e, umido dei miei stessi umori, lo inserì interamente nel culo con un colpo secco, violento e deciso, da vero spaccaculi. Un urlo, misto di dolore e goduria, mi sfuggì per forza di cose, ma poi presi a godermi il suo cazzo che mi inculava inesorabile e laido, in maniera molto esperta. Con le mani sul collo, mi attirava a sé facendo entrare ...