Compito in classe di matematica
Data: 01/01/2019,
Categorie:
Etero
Autore: mario40, Fonte: Annunci69
... brava, fatti un ditalino…fammi vedere come ti accarezzi…prima però togliti la sottanina…è meglio…”.
Mi alzai e mi slaccia la sottana facendomela cadere ai piedi. Stavo per risedermi ma il professore mi chiese di avvicinarmi a lui.
“Fatti vedere come sei bella!” mi disse mettendomi una mano tra le cosce. “Che bella passerina che hai. Girati, fammi vedere il culetto!”.
Mi girai e sentii le sue mani accarezzarmi i glutei.
“Che bel culetto che hai, aspetta che ti riprendo un pò, per ricordo”, mi disse, iniziando a filmarmi con il telefonino.
“Allargati le chiappette, su, da brava, fammi vedere il buchino”. Dandogli mentalmente del bastardo feci cosa mi chiedeva. Non l’avevo mai fatto. “Brava….brava… così..”
Poi, dicendomi “Allarga le gambe e non ti muovere”. Così dicendo pose il telefonino per terra, tra le mie gambe per riprendermi dal basso all’alto. Brava, rimani ferma così, il viso non di vede. Toccati la passerina…fa finta di masturbarti, fatti un ditalino insomma”. Incomincia a toccarmi come chiedeva. “Ora allargati le labbra della vagina…fatti vedere bene l’interno della tua fichetta. Siiii, brava così !”, “Ora – continuò – mettiti le mani dietro, allargati i chiappe, più che puoi, fa vedere bene il buchino del tuo culetto….si, sì ! brava così…”. Mi fece rimanere a tenermi allargati i glutei per un minuto intero.
“Ora mettiti carponi sul pavimento. alla pecorina, li sul tappeto”. Si pose dietro e mi riprese da non più di metro di distanza. “Che bel ...
... culetto che hai !”. Continuavo a non profferire parola, a rimanere muta, sperando però che la smettesse di darmi ordini uno dietro l’altro, ma era solamente una pia illusione.
Infatti, “Adesso siediti sul divano “, mi ordinò, “Si così, ma allargati le cosce”, le divaricai come mi chiedeva, ma non gli bastava.
“Allargati le labbra della passerina…fammi vedere bene la vagina….allargale bene….siiii…siiihhhh…così ! brava..!”
Volevo urlargli che la vagina me l’aveva fatta allargare pochi minuti prima, dal basso all’alto.
Mi tranquillizzò dicendomi che non mi avrebbe ripreso il viso, dato che con tutte e due le mani impegnate tra il mio inguine non avrei potuto coprirmelo.
“Rimani così…adesso incomincia a toccarti…accarezzati….fatti un ditalino….” Brava..così…” mi disse quando iniziai a toccarmi. “Mettiti le dita nella vagina “ Su…muovile dentro-fuori, dentro-fuori…”
Avevo perso ogni cognizione di cosa stavo facendo, e rispondevo automaticamente a quello che mi si chiedeva di fare, come fossero stati impulsi dati ad un robot o ad una marionetta. La mia subcoscienza si domandava se essere bocciata sarebbe stato peggio che perdere la dignità. Ormai era troppo tardi, la dignità quando si perde si perde per sempre.
Tornai in me quando vidi che aveva messo il telefonino a 30 cm. dalla mia vagina mentre la stavo penetrando con due dita. Rimanendo fermo, mi chiese “Ora titillati il clitoride..e fatti sentire gemere…su… toccatelo..”. Mi scappò un “Siiiii….mi sente ...