1. 9 – Forica: Che belle scopate!


    Data: 28/12/2018, Categorie: Etero Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu

    Da quando Bianca è gravida i rapporti con lei sono diminuiti ed altrettanto con Forica.
    
    Ciò non è dovuto all’amica comune ma è che non lavoro in Istituto. Mi capita di passarci ma solo per saluti e fare il punto sui risultati di una ricerca.
    
    Arrivai alle tredici e trenta e l’istituto si stava svuotando.
    
    “Buon giorno, com’è andata la giornata. Non sa che stiamo per chiudere?” disse Forica vedendomi entrare.
    
    “Lo so ma farò in un attimo”
    
    Dopo pochi istanti sentii la porta principale chiudersi. Forica ed io eravamo soli.
    
    “Che facciamo?”
    
    “Dammi un bacio! Sei da due giorni che non ti fai vedere ed ho voglia di stare con te” disse lei.
    
    “Spogliamoci!”
    
    “se entra qualcuno?”
    
    “Vedremo! Sarà più eccitante” dissi io.
    
    Ci siamo spogliati e giravamo nudi nelle stanze dell’università. Era un gioco bello ed eccitante. Io scalzo e lei con i tacchi. Le sue gambe con le cosce affusolate davano spettacolo. Andammo in biblioteca. Io ero arrapato con una voglia di scopare irresistibile, lei pure.
    
    Mi avvicinai a lei facendo finta di leggere una rivista, la baciai ripetutamente sulle spalle e sul collo. Forica si voltò, i suoi capezzoli erano duri ed il seno sodo. Sull’estremità di quelle perfette rotondità delle mammelle si allargano due aureole non grandi di color bruno.
    
    Al centro di ognuna si ergono due stupendi grossi capezzoli con l’estremità di colore rosa intenso.
    
    Mi baciò profondamente e a lungo. Le feci poggiare le braccia sul tavolo.
    
    Da dietro le ...
    ... misi due dita nella figa, era bagnata, le aprii le gambe. È completamente depilata e le appoggiai il cazzo sulle labbra della figa. Aveva due grosse grandi labbra che si erano completamente aperte.
    
    Spinse indietro le natiche e da sola riempì la sua intimità.
    
    Inizio una cavalcata accompagnata da mugolii e sospiri da parte di tutti e due.
    
    La luce del sole illuminava la stanza ed anche noi due.
    
    Forica si voltò e fu tutt’uno anche nel baciarmi e dirmi: “ti voglio tutto dentro fino in fondo. Lo voglio sentire tutto, grande e grosso”.
    
    Poggiai le mani sulle sue cosce e detti una piccola spinta in avanti con il bacino. Il cazzo avanzò tra lo spacco che divide le grandi labbra e si fermò all’ingresso della vagina.
    
    Le sue dita si strinsero intorno al clitoride e iniziarono a segarlo. Si masturbò.
    
    Entrai in lei, la montai e la guardai fino a quando raggiunse l’orgasmo con un ululato agitando la testa.
    
    Anche io a vederla e sentendo le carezze della figa le venni dentro riempiendola.
    
    Le finestre dell’Istituto non hanno serrande. Il sole ci illuminava. Da un terrazzino di fronte una giovane donna guardava. Pensai non ci avesse visto mentre ero accoppiato con Forica sul tavolo.
    
    Dissi alla mia donna: “Ci vedrà?”
    
    “No, non credo. Da fuori non si vede niente”
    
    Invece notammo la donna del terrazzino mettersi una mano dentro il jeans e trastullarsi (con il clito? con le labbra? Per la cronaca: dopo quattro mesi la vedemmo incinta. Siamo stati noi ad eccitarla?) ...
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