Storia vera: Il muratore rumeno. Pt. 1
Data: 25/12/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Fiore di Maggio, Fonte: EroticiRacconti
... finendo il liceo e decidere sul futuro.
Scesi dalla macchina e andai a scuola, salutando, ma rimasi tutto il giorno distratto pensando a quell’uomo.
Ogni mattina mi svegliavo contento sapendo che l’avrei visto in viaggio. Passavano i giorni, le settimane si alteravano e anche lui era quello che passava a prenderci con la macchina. Aveva la classica macchina da rumeno, una BMW 320 del 2004 grigio metallizzato. Rimasi nel vedere quella macchina, ma raccontò che la prese usata l’anno prima, da un conoscente in Romania. Comunque vedere quel toro su quella macchina sportiva, aumentò il mio desiderio. I giorni passavano, ogni tatto ci si scambiava qualche parola in macchina, ma cercavo di evitare, perché non volevo destare sospetti. E quindi il mio sfogo erano le pippe pensando a lui quando tornavo a casa.
Un giorno però, era gennaio 2011, accadde una cosa inaspettata. Mio padre si influenzò e non potè andare a lavoro, e così ero sicuro di non dover andare in macchina ed andare con l’autobus. Però mio padre mi disse che avrebbe potuto contattare Bogdan, e chiedigli se la mattina mi passava a prendere e portarmi. Io non volevo infastidirlo, e mi faceva sentire a disagio come cosa, però mio padre chiamò, e Bogdan accettò senza problemi. La mattina seguente salì per la prima volta solo sulla sua macchia, ed una strana sensazione mi assalì: mi sentivo eccitato ma anche in imbarazzo perché non sapevo cosa dire o fare. Ad un certo punto mi disse, con il suo accento:«Scuola come ...
... va?» Io:«Bene, ora ci stiamo preparando per la maturità, vediamo come va… Tra l’altro oggi devo rimanere il pomeriggio da un mio amico, prenderò il bus più tardi, devo anche controllare gli orari pomeridiani». A quel punto avvenne una magia, lui mi disse «Io finisco lavoro alle 5. Te riporto io se vuoi». Io imbarazzato non sapevo cosa dire, ma lui insistette e disse che non dovevo farmi problemi, che ero un ragazzo educato e simpatico, e gli faceva piacere farmi anche questo favore. Io rimasi un po’ ma alla fine accettai, anche perché sembrava maleducazione. Allora ci scambiammo i numeri di telefono, così da chiamarmi quando aveva finito per riportarmi. (Io anche avevo la patente, presa un mese prima, ma papà non mi lasciava la macchina…)
Nel pomeriggio, verso le 5.30 mi chiamò, e mi passo a prendere. Al ritorno ci fu sempre un silenzio iniziale, poi lui ricominciò a farmi delle domande generiche sulla scuola finche non tornai a casa e lo ringraziai per la disponibilità. Dopo cena, mentre ero in camera a rilassarmi, arrivò un suo sms, io stupito andai a leggere: mi chiedeva se anche domani dovevo rimanere il pomeriggio in città. Risposi di no, e lo ringraziai di nuovo. Mi stupì questo suo messaggio, però pensai che magari era solo una grande disponibilità ed educazione. Lui mi rispose che gli aveva fatto piacere ed inizio a dirmi che cosa stavo facendo. Io risposi e chiesi di lui ed iniziamo a conversare per SMS. La cosa inizio ad eccitarmi tantissimo. Parlammo del più e ...