1. Quel fine settimana da sissy-maid che mai portrò dimenticare


    Data: 24/12/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: tuaimieipiedi, Fonte: EroticiRacconti

    ... che non c'erano più i collant, ma stavolta c'erano una paio di autoreggenti color carne. Apparecchiai la tavola, pranzammo, ed ammetto che anche il momento del pranzo fu eccitante. Essere a tavola vestito da cameriera, e vedere mia moglie vestita da dominatrice, che ogni tanto mi ordinava di versarle l'acqua o di leccarla dove si era sporcata era comunque parte di un gioco che mi piaceva.
    
    Finito il pranzo mi ordinò di sparecchiare e di lavare i piatti, ma dovevo farlo a mano. Non capivo il senso di doverli fare a mano, avevamo la lavastoviglie!
    
    In realtà era un'altra sua prova. Ricordo che mentre lavavo a mano le stoviglie, la mia Mistress mi tormentava, si era messa dietro di me, mi afferrava dai fianchi, mi avvicinava la mano alla bocca, prima per baciarla e poi me la infilava in bocca, e nel frattempo mi rimproverava
    
    perché secondo lei stavo lavando male le stoviglie. Infilò le mani sotto il vestito e iniziò a tirarmi i capezzoli, poi mi alzò il gonnellino e dopo avermi accarezzato le parti intime, afferrò con forza la mia gabbia e tirando tutto indietro verso di se, mi fece stringere le gambe per tenere fermo e bloccato all'indietro tutto il pacchetto. Mi disse di girarmi per guardarmi meglio, mi girai, e guardandomi disse:
    
    "Sembra che hai una vagina, stai diventando proprio una brava troietta". E prendendomi per capelli mi voltò verso il lavandino per continuare il mio lavoro di pulizia dei piatti. Dopo aver pulito tutto, finalmente pensavo che il mio ...
    ... tormento fosse finito, invece mi piegò
    
    sul lavandino, mi alzò di nuovo il gonnellino per avere bene le chiappe in vista e iniziò a sculacciarmi, prima con le mani, poi utilizzando qualsiasi cosa che trovava a portata di mano ed infine usò un paddle.
    
    Quando terminò avevo il culo in fiamme, così per premio mi disse che potevo andare con lei verso il divano. Mi sedetti sul divano ma venni immediatamente sgridato, il mio posto era a terra, a 4 zampe. Mi poggiò i piedi sulla schiena come se fossi un tavolinetto. Ogni tanto per tenermi sempre attento, mi tirava qualche calcio.
    
    Fortunatamente dopo qualche minuto mi disse che potevo sedermi accanto a lei. Mi sedetti e in pochi secondi mi ritrovai con i suoi piedi prima addosso e poi in mano:
    
    "Ora massaggiami i piedi"
    
    Passammo molto tempo sul divano, con me che massaggiavo i suoi piedi. Alla fine disse che voleva premiarmi per essermi comportato bene, e che avrei dovuto soltanto aspettare di essere chiamato. Così andò in camera da letto e dopo qualche minuto mi chiamò
    
    La raggiunsi, era in piedi vicino la finestra, mi disse di fermarmi e così mi fermati ad un paio di metri da lei. Iniziò a toccarsi sui fianchi e sul seno, mi stavo eccitando e sentivo il mio cazzo come se stesse per esplodere nella gabbia. Con le sue mani scese verso la vagina, si alzò il vestito e... indossava uno strapon!
    
    Rimasi sorpreso, iniziai a pensare cosa avesse in mente, ma non ci fù il tempo per farlo, perchè con il dito mi indicò di avvicinarmi ...
«1234...»