1. Juliette ovvero le prosperità del vizio - 1


    Data: 22/12/2018, Categorie: Lesbo Autore: Godimento, Fonte: EroticiRacconti

    ... arresi. Al colmo di una tenerissima ebbrezza la Delbène mi trascina sul suo letto e mi divora di baci.
    
    «Un momento», dice, tutta in calore; «aspettate, buone amiche, mettiamo un poco d'ordine ai nostri piaceri, ne possiamo godere soltanto se ce li organizziamo.» Detto questo, mi stende a gambe aperte e, prona sul letto, con la testa tra le mie cosce, mi bruca, mentre, offrendo alla mia compagna le più belle chiappe che fosse possibile vedere, riceve dalle dita della graziosa bambina, gli stessi servizi che fa a me con la lingua. Euphrosine, già istruita su quanto facesse piacere a Delbène, mescolava alle sue profanazioni, vigorose pacche sul didietro, il cui effetto appariva evidente sul corpo della nostra amabile educatrice. Follemente elettrizzata dal gioco perverso, la puttana divorava l'acquolina che faceva sgorgare in continuazione dalla mia fichetta. A volte si interrompeva per guardarmi... per osservarmi nel momento del piacere acuto.
    
    «Quanto è bella!», gridava la lesbica... «Oh! perdio, come mi interessa! Sbattimi, Euphrosine, masturbami, amore: voglio morire ubriaca del suo orgasmo! Cambiamo, variamo tutto questo, gridava subito dopo. Cara Euphrosine, certamente me ne vuoi, non penso a restituirti tutto il piacere che mi dai... Aspettate, angelucci miei, vi voglio masturbare tutt'e due insieme.» Ci piazza sul letto, una a fianco dell'altra: seguendo i suoi consigli, le nostre mani si incrociano, ci profaniamo reciprocamente. La sua lingua si introduce ...
    ... dapprima all'interno della fica di Euphrosine e con ciascuna delle mani ci stuzzica il buchetto del culo: a volte, lascia la fica della mia compagna per venire a pompare la mia, e, ricevendo in tal modo ciascuna tre piaceri contemporaneamente, pensate se orgasmiamo. Dopo poco, la briccona ci rivolta. Le presentiamo le natiche, lei ci masturba da sotto brucandoci l'ano. Elogiava i nostri culi, li schiaffeggiava, ci faceva morire di piacere. Alzandosi da lì, come una baccante: «Fatemi adesso tutto quello che vi faccio», diceva, «masturbatemi tutt'e due: sarò tra le tue braccia, Juliette, bacerò la tua bocca, le nostre lingue si mescoleranno... si strizzeranno... si succhieranno. Tu mi ficcherai questo finto cazzo nella vagina, continua dandomene uno, e tu, Euphrosine mia, ti occuperai del mio culo, me lo masturberai con questo piccolo astuccio: è mille volte più stretto della mia fica, è proprio quello che ci vuole... Tu, pollastrella mia, continuò baciandomi, non abbandonerai il mio clitoride, vero? È la vera sede del piacere femminile: strofinalo fino a scorticarlo, sono resistente... sono spossata, mi servono sensazioni forti: voglio distillarmi in ripetuti orgasmi, con voi, voglio scaricarmi venti volte di seguito, se posso».
    
    Dio, come le restituimmo ciò che ella ci prestò! È impossibile lavorare con più ardore nel dare piacere a una donna... impossibile trovarne una che godesse meglio. Ci riposammo.
    
    Scrivetemi a megabizzo79@gmail.com per discutere di libertinaggio 
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