1. Juliette ovvero le prosperità del vizio - 1


    Data: 22/12/2018, Categorie: Lesbo Autore: Godimento, Fonte: EroticiRacconti

    TRATTO DALL'OPERA DEL MARCHESE DE SADE
    
    Fui educata, con Justine, al convento di Panthemont. Voi sapete certamente quanto fosse importante quell'abbazia e come uscissero dal suo seno, da tempo, le donne più belle e più dissolute di Parigi. Euphrosine, la giovane di cui ho voluto seguire il cammino, la quale, stabilitasi nelle vicinanze dell'abitazione dei miei genitori, era fuggita dalla casa paterna per lanciarsi nella vita dissoluta, era stata mia compagna in quel convento. Siccome da lei e da una religiosa sua amica ebbi i primi insegnamenti di quella morale che vi sorprendeste di trovare in me, tanto giovane ancora, nei racconti che mia sorella vi ha appena fatto, sento l'obbligo, a questo punto, di parlarvi dell'una e dell'altra... di riferirvi esattamente di quei primi istanti della mia vita in cui sedotta, corrotta da queste due sirene, mi nacque in fondo al cuore il germe di ogni vizio.
    
    La religiosa in questione si chiamava Mme Delbène. Era badessa della casa da cinque anni: aveva appena trent'anni quando feci la sua conoscenza. Era impossibile essere più bella di lei: bella da dipingere, fattezze dolci e celestiali, bionda, grandi occhi blu pieni di tenerezza, un corpo degno delle Grazie. La giovane Delbène, vittima dell'ambizione, era stata chiusa a dodici anni in convento da un fratello maggiore che voleva accrescere ancora la propria ricchezza e che detestava. Rinchiusa in un'età in cui le passioni cominciano a manifestarsi, anche se la Delbène non aveva ...
    ... fatto ancora alcuna scelta, e amava il mondo e gli uomini in generale, tuttavia si era decisa all'obbedienza non senza sacrificio di sé, non senza trionfare su durissimi combattimenti. Molto precoce per la sua età, aveva letto i filosofi, aveva riflettuto a lungo, quindi, pur condannandosi alla clausura, si era procurata due o tre amiche. Venivano a trovarla, a consolarla. Siccome era molto ricca, continuavano a fornirle tutti i libri, tutti i piaceri che potesse desiderare, perfino quelli che avrebbero acceso maggiormente la sua immaginazione... già molto accesa, che l'isolamento non mitigava di certo.
    
    Quanto a Euphrosine, aveva quindici anni quando strinsi amicizia con lei. Era da diciotto mesi allieva di Mme Delbène ed entrambe mi proposero, quando compii tredici anni, di far parte della loro compagnia. Euphrosine era una bruna, alta per la sua età, molto snella, con occhi molto belli, di molta intelligenza e vivacità, meno bella, molto meno interessante però, della nostra superiora.
    
    Non ho bisogno di dirvi che l'inclinazione al piacere è, nelle donne che si trovano in clausura, l'unico movente della loro intimità. Non è la virtù che le lega ma il fottere.
    
    Si piace a colei che se ne viene per noi, si diventa l'amica di colei che ci masturba. Dotata di un temperamento attivissimo, dall'età di nove anni, avevo abituato le dita a rispondere ai desideri della mia testa e non aspiravo ad altro, da quell'età in poi, che alla felicità di trovare l'occasione di istruirmi e di ...
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