1. Juliette ovvero le prosperità del vizio - 1


    Data: 22/12/2018, Categorie: Lesbo Autore: Godimento, Fonte: EroticiRacconti

    ... tuffarmi in una carriera di cui una natura precoce mi apriva già le porte con tanta compiacenza. Euphrosine e Delbène mi offrirono ben presto quanto cercavo. La superiora, che voleva iniziare la mia educazione, mi invitò un giorno a pranzo... C'era anche Euphrosine: faceva un caldo incredibile e l'eccessivo ardore del sole servi a loro due come scusa per l'abbigliamento disordinato in cui le trovai: una specie di camicia di mussolina sostenuta semplicemente da un grosso nodo di nastro rosa: erano entrambe quasi nude.
    
    «Da quando siete entrata in questa casa», mi disse Mme Delbène baciandomi con sufficiente negligenza la fronte, «ho desiderato sempre conoscervi intimamente. Siete bellissima, mi sembrate pure intelligente, le giovani come voi hanno un sicuro ascendente su di me... Arrossite, piccolo angelo, ma ve lo proibisco. Il pudore è una chimera. Unico risultato dei costumi e dell'educazione, è ciò che si chiama un'abitudine: poiché la natura ha creato l'uomo e la donna nudi, è impossibile che abbia dato loro avversione o vergogna di apparir in tal modo. Se l'uomo avesse sempre seguito i princìpi della natura, non conoscerebbe il pudore: fatale verità che prova, cara bambina, che ci sono alcune virtù che non hanno altra culla se non la totale dimenticanza delle leggi della natura. Quale deformazione si darebbe della morale cristiana interpretando in questo modo tutti i princìpi che la costituiscono! Chiacchiereremo poi di tutto questo. Oggi parleremo d'altro e ...
    ... spogliatevi come noi.» Avvicinandosi poi a me, le due birbaccione, ridendo, mi misero ben presto nella loro stessa tenuta. I baci di Mme Delbène acquistarono allora un carattere completamente diverso...
    
    «Come è carina, la mia Juliette!», esclamò con ammirazione. «Come comincia a gonfiarsi il suo delizioso piccolo seno! Euphrosine, ce l'ha più grosso di te! Eppure ha appena tredici anni.» Le dita della nostra affascinante superiora stuzzicavano le fragole del mio seno e la sua lingua guizzava nella mia bocca. Si accorse subito che le carezze agivano sui miei sensi con tale autorità che stavo per sentirmi male.
    
    «Oh, cazzo!», disse senza potersi più trattenere sorprendendomi per la violenza delle sue espressioni. «Perdio, che temperamento! Amiche mie, non facciamoci più scrupoli: al diavolo quanto vela, ai nostri occhi, attrattive che la natura non ha creato certo per restare nascoste!» Gettando quindi le mussoline che la avvolgevano, apparve ai nostri occhi bella come la Venere che ricevette l'omaggio dei Greci. Era impossibile essere fatta meglio: e avere una pelle più bianca... più morbida.... forme più belle e meglio pronunciate. Euphrosine, che la imitò quasi subito, non mi offrì altrettante bellezze: non era in carne come Mme Delbène: un po' più bruna, forse piaceva meno, in genere, ma che occhi! quanta intelligenza! Commossa da tante attrattive, vivamente stimolata dalle due donne, che ne erano così fornite, a rinunciare come loro a tutti i freni del pudore, credetemi, mi ...