Quell’estate con mio fratello… a capitoli…
Data: 21/12/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: saretta27, Fonte: RaccontiMilu
... bagno ero molto ma molto accaldata per quello che era successo. Sentivo la patatina in fiamme e mi preparavo mentalmente al prossimo passo di quella sorprendente vacanza CONTINUA…
saretta27_27@virgilio.it La sera a casa cenammo tutti insieme, niente di speciale, ordinammo tre pizze e mangiammo sulla terrazza al fresco. Inutile girarci intorno, non pensavo ad altro che al prossimo momento in cui avrei potuto provocare mio fratello. Ma lui faceva finta di niente e io altrettanto, cercando di fare anche conversazione con quella simpaticona di Michela. “ragazzi oggi ho preso troppo sole, mi sento di bollire” era vero, ero un po’ troppo abbronzata per il mio tipo di pelle “ho fatto bene io a stare sotto l’ombrellone nelle ore più calde” disse Michela che in effetti non si era arrossata per niente ma era bella dorata. “eh si, hai ragione” disse Giuseppe accondiscendente “bhè mentre lei stava all’ombra però noi abbiamo fatto quel bel bagno lungo e rilassante. non stavamo mica male no?” aggiunsi io maliziosa, provocando un leggero imbarazzo in mio fratello.
Dopo cena si decise per una passeggiata in paese e un gelato.
Fu quando eravamo seduti al tavolino della gelateria che non mi trattenni più. Ognuno di noi era preso dal cellulare come spesso capita ormai, insieme ma ognuno chino sul proprio telefono, ognuno a farsi i cazzi suoi, chi su facebook, chi con messaggi a chi era rimasto in città. In quel momento mandai un messaggio a Giuseppe
“non ho messo il ...
... reggiseno lo sai?”
lui con indifferenza, fingendo fosse un amico rimasto in città rispose: “si vede…”
in effetti avevo i capezzoli ben in vista sotto il tessuto del vestitino estivo, ma non era tutto. Scrissi ancora:
“e neanche le mutandine”.
La faccia di mio fratello nel leggere questo messaggio avvampò e alzò lo sguardo su di me che proprio in quel momento sorridendo diedi una lunga leccata al gelato, accrescendo la libidine che vedevo nel suo sguardo. Michela era stanca e messaggiava con qualcuno a sua volta senza alzare la testa.
“Dimostralo se hai il coraggio”.
Non aspettavo altro, era un modo implicito per dire che mio fratello voleva vedere la mia patatina e la cosa mi fece bruciare in mezzo alle gambe. Risposi “Ora faccio cadere la borsetta, tu fai il gentile e raccogli… e guarda bene…”
Lo feci. Con un gesto urtai la borsetta che dal tavolo cadde per terra aprendosi e sparpagliando un po’ di oggettini, spiccioli, sigarette.
Giuseppe subito, come un perfetto gentiluomo disse “Lascia lascia! Ti aiuto io” e subito si inchinò.
A quel punto aprii le gambe mentre rivolgevo qualche parola a Michela per distrarla “Con chi ti scrivi Miche?”
Non chiedetemi la risposta, non ascoltavo niente, annuivo e pensavo soltanto allo sguardo di Giuseppe tra le mie gambe. La mia fichetta era liscissima, rasata la sera stessa e ora era esposta ai suoi occhi; potevo sentire i suoi occhi su di me, avrei voluto aprirla, avrei voluto farmela leccare, avevo il cervello ...