1. Pompino al cliente dell’hotel


    Data: 16/02/2018, Categorie: Racconti Erotici, Tradimenti Autore: Raf90, Fonte: RaccontiMilu

    ... un casino la situazione trasgressiva e decisamente molto erotica che si stava creando.
    
    Non so cosa mi stesse accadendo, ma mi sentivo fortemente attratta, non tanto da quell’uomo insignificante, ma dalla situazione che mi portava a sentirmi una grande porca e poi il pensiero di tradire il mio amato compagno, la trasgressione fecero il resto e così, sentendomi sempre più eccitata, gli dissi di avere caldo e che intendevo mettermi un pò più a mio agio togliendomi il camice della divisa.
    
    Lui, capita l’antifona, felice e consapevole di poter raggiungere il suo scopo, mi disse che non c’erano problemi. Così rimasi in pantaloni attillati e canottiera scollata, con le mani incrociate in grembo.
    
    Anche se mi sentivo piuttosto imbarazzata, con l’impulso razionale di uscire immediatamente da quella sordida situazione, mi stavo eccitando sempre di più, ed infatti iniziavo a bagnarmi. Lui, visibilmente attratto dalle mie forme ora ben visibili, si toccava il cazzo con sempre maggior insistenza fino a scappellarlo completamente. Rimasi letteralmente rapita dalla visione della sua cappella enorme, violacea, dura, non riuscendo a distogliere lo sguardo dal suo cazzo ed intenzionata ad andare fino in fondo.
    
    Anzi, sentendomi una gran troia già per il fatto di aver lasciato che la situazione arrivasse a questo punto di non ritorno, mi ritrovai a desiderare fortemente di toccare e addirittura prendere in bocca il grosso cazzo del cliente, in una situazione squallida ma eccitante, in ...
    ... una camera d’albergo dove ero impiegata, consapevole di star tradendo il mio compagno, e mi resi conto di aver perso completamente il controllo di me stessa, di essere alla sua mercé e che sarebbe bastato il suo più piccolo approccio ed io sarei capitolata senza più indugi.
    
    Mentre un vortice di pensieri osceni mi riempiva la mente, quasi avesse letto il mio pensiero, il gran porco mise il cartello “non disturbare” e chiuse la porta a chiave, poi senza ritegno lasciò cadere l’accappatoio rimanendo completamente nudo di fronte a me. Fu in quel momento che capii che ero completamente sottomessa a lui, che desideravo soddisfare il suo lurido piacere e di non potere, ma soprattutto, non volere tornare indietro. Non potevo negarlo a me stessa. Avevo voglia del suo cazzo, volevo la sua sborra, volevo ingoiarla golosamente, mi sentii troia e porca al pensiero di fargli un pompino con ingoio da favola, ritrovandomi con la figa incredibilmente bagnata.
    
    Mi si avvicinò, mi tolse la canottiera ed il reggiseno scoprendomi le tette, una terza abbondante e ancora sode. Si piegò a leccarmele, a mordicchiare e succhiare i capezzoli e a palparmele in maniera oscena e indecorosa. Lo sentivo ansimare, eccitato.
    
    Una parte di me tendeva ancora a ribellarsi, provavo vergogna con me stessa, continuavo a pensare al tradimento, al mio compagno, all’oscenità della situazione, sentendomi tremendamente in colpa, ma non avevo la forza di scappare via, anzi godevo, stavo godendo come una troia, con ...