1. La mia prima coppia dom


    Data: 20/12/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: stefywc, Fonte: Annunci69

    Erano già diversi mesi che ero succube di un nuovo Padrone, particolarità di questo rapporto era il fatto, che Lui mi teneva sempre costantemente bendata, tant'è che a tutt'oggi, nonostante numerose sessioni, posso affermare di non averlo mai visto in volto, né tanto meno il suo corpo, ed aggiungo anche, che le pochissime volte che ho avrei avuto modo di sbirciare, ho voluto rispettare il Suo volere e quindi tenendo lo sguardo basso, oppure gli occhi chiusi, ho resistito alla tentazione di guardarlo; a tal proposito devo anche aggiungere, che tale costrizione è stata scrupolosamente osservata, fin dalla prima sessione, quando eseguendo gli ordini ricevuti in chat, io mi sono fatta trovare nel bagno della camera del motel, dove ero entrata prima che Lui arrivasse, già bendata, con calze autoreggenti e reggicalze, a quattro zampe e dando le spalle alla porta, restando così immobile in attesa del Suo arrivo; dopo circa un quarto d'ora, l'ho sentito entrare, il cuore mi batteva a mille non sapendo a cosa andavo incontro, Lui si è avvicinato, mi ha sussurrato "brava schiava", si è assicurato che fossi ben bendata, mi ha ammanettato mani e piedi, poi mi ha letteralmente trascinata in camera, dove è avvenuta la nostra prima sessione.
    
    Da quel momento iniziò questo mio nuovo rapporto di sottomissione, per diverse sessioni Lui continuò a dominarmi sempre in quel motel, finché un giorno a fine seduta, mi informò che la prossima volta sarei dovuta andare a casa Sua, dove mi attendeva ...
    ... anche una bella sorpresa; io eccitata da questa novità, pur non sapendo a cosa andavo incontro, non esitai ad accettare l'invito, che d'altronde era anche un ordine.
    
    Il giorno concordato, come da ordini ricevuti, salii su da Lui in ascensore, dove mi feci trovare girata di spalle, Lui entrò, mi bendò per bene come al solito e mi condusse nel Suo appartamento; lì gli consegnai le cose che mi aveva ordinato di portargli: una grossa ciotola per cani, delle mollette, del sale grosso e un grossissimo cetriolo, il più grande che riuscivo a trovare; mi fece spogliare, sotto ero già pronta con calze e reggicalze; come Suo solito, mi legò strettissimo il cazzino e le palline con una fascetta da elettricista, che come da consuetudine, poi avrei dovuto tagliare e togliere con molta fatica e dolore, una volta arrivata a casa mia.
    
    Mi ammanettò e legò come un salame, sbarra ai piedi per farmi stare a gambe aperte, attaccata credo a un gancio, immobilizzata e senza difese.
    
    Poi mi disse "ti ricordi schiava, che ti avevo promesso una sorpresa? Eccola!", fu a quel punto che sentii una voce femminile, l'eccitazione e l'adrenalina salì alle stelle, Lei subito mi disse: "Io sono la tua Signora, non azzardarti mai a chiamarmi Padrona, ogni volta che lo farai, ti punirò" e così fece, infatti a me spesso capitava di sbagliarmi a chiamarla, ed ogni volta venivo punita severamente con schiaffi, calci, percosse di vario genere, con fruste e/o bacchette; poi proseguì deridendomi per le ridicole ...
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