Non voglio lasciarti
Data: 18/12/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... eccitamento fuori dal normale, quando lei mi sfiorò un braccio nel tentativo di salire su d’una scaletta, che le permettesse di prendere un oggetto che m’aveva nel frattempo attratto.
L’oggetto in questione era in realtà un antico macinino da caffè dei primi anni del novecento, molto grazioso e ben tenuto, però mai affabile, elegante e piacente quanto quella ragazza. La guardai e cercai di condurre una trattativa, dato che le mie speranze che lei capisse la mia lingua si sbriciolarono dopo appena pochi secondi, giacché successivamente portammo avanti la discussione con dei lunghi cenni, dal momento che io feci di tutto perché quell’insolito dialogo fatto di gesti e di segni durasse il più possibile a lungo. Con scuse varie riuscii a sfiorarla altre volte e là mi resi conto che quello che stavo effettivamente provando, era una passionalità inedita, una sensualità nuova che si discostava dissentendosi radicalmente dal puro sesso. I nostri occhi s’incontrarono molte volte, poiché sembrava che ci conoscessimo da sempre, io percepivo chiaramente impresso all’interno in quel locale bianco, così come tutte le case del posto che qualcosa di prodigioso e d’inedito ci attraeva e ci tentava.
Mi veniva da pensare al classico e intramontabile colpo di fulmine, per il fatto che non seppi darmi altre soddisfacenti spiegazioni, mentre cercavo d’invitarla quella sera per cena. Alla fine, invero, parlando un po’ di francese mescolato con l’inglese e un poco d’italiano con dei ...
... gesti lei accettò, in tal modo fissammo l’appuntamento presso una tavola calda che lei conosceva. Tornando al mio hotel io percepivo che il cuore batteva forte, mi domandavo se fosse dovuto a quel ‘sali e scendi’ che stavo effettuando, o se anche quello fosse un effetto o la conseguenza sperimentata per quella ragazza. In quell’occasione mi vestii in maniera comoda e sportiva, con un colore nero per contrapporre tutto quel bianco che mi circondava, dopo essermi visto allo specchio e avendo in ultimo deciso che ero decente lestamente m’avviai. Arrivai un poco prima di lei, perché volevo essere galante e metterla a suo agio, quando la vidi entrare per poco non mi venne un infarto tant’era amabile e avvenente. Non aveva messo niente di peculiare, soltanto dei semplici jeans con sopra una maglietta, eppure a me sembrava la dea del mare in persona e con quel pensiero l’invitai a sedersi.
La sera scivolò via leggera come la cena, ben presto ci ritrovammo a camminare lungo i siti archeologici di Delos. Ovunque mi girassi quel paese mi sembrava una favola dei fumetti, tant’era affascinante e spettacolare. Lei mi condusse davanti a uno strapiombo sul mare, visto che la scarsa luce delle case permetteva di vedere le stelle e la luce riflessa sul mare di quella stupenda luna piena. Tutto era perfetto, in poche ore avevo abbandonato e dimenticato tutti i miei dispiaceri e i miei rimorsi, la mia ragazza con quella gamba fratturata, mi odiai soltanto per una frazione di secondo, giusto il ...