Non voglio lasciarti
Data: 18/12/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
Il viaggio pianificato s’annunciava piacevolmente bello e suggestivo, coordinato e organizzato alla perfezione con gli amici giusti, con quella voglia di distensione e con quel bisogno di spensieratezza, che come sempre accade quando vai in un posto dove non c’è nessuno e niente cui rendere conto. Anche la mia ragazza era entusiasta e ottimista quanto me, situazione abbastanza normale, poiché da ormai tre anni che non andavamo più via insieme. Le isole greche furono sennonché la nostra scelta finale, perché scegliere Delos nelle isole Cicladi sembrava perfetto, a ogni buon conto anche il destino voleva intervenire e come sempre fu lui a fare la parte del leone scompaginando i progetti iniziali.
Il giorno prima della partenza, Sonia, la mia ragazza, mi chiamò molto agitata, impensierita ed enormemente preoccupata, riferendomi che si era fratturata una gamba in un incidente avvenuto con il suo motorino, in quell’istante io vidi crollare fatalmente tutti i miei sogni. Dopo numerose telefonate e la visita medica specialistica d’urgenza si decise e in ultimo si stabilì ben presto che lei non sarebbe potuta partire, mentre io dovevo viaggiare lo stesso. A malincuore e con enorme dispiacere, avendo già versato tutti i soldi per le ferie, accolsi con amarezza e delusione quella triste realtà, sennonché utilizzai quel volo che m’avrebbe portato a mettere a soqquadro sconvolgendo in seguito completamente il mio individuale futuro, eppure pur cercando d’essere allegro e ...
... gioioso sentivo il peso del vuoto che Sonia m’aveva lasciato.
Durante il tragitto in volo nell’aereo pensavo mestamente all’accaduto affliggendomi e crucciandomi di continuo, tuttavia quel piccolo hotel a dirupo sul mare con una vista da brivido mi consolò benevolmente all’arrivo in quella località, ma quando arrivò la sera nel corso del primo tramonto sull’isola senza la mia ragazza, mi rabbuiai addolorandomi e angosciandomi nuovamente. Decisi d’andare in giro per il paese isolandomi ed evitando di proposito la compagnia degli amici, dato che loro erano sereni e spensierati, in quanto non volevo rovinare il loro primo giorno, poi, indubbiamente mi sarebbe di certo passato, così girovagavo per le stradine scoscese di quel magnifico paesino in un susseguirsi di salite e di discese e gradualmente la mia tristezza cominciò a disperdersi.
Bighellonando qua e là arrivai nei pressi d’una piccola bottega artigianale, entrai per curiosare e lì dentro incontrai una ragazza effettivamente incantevole, avrà avuto suppergiù venticinque anni d’età con un sorriso che ti riempiva il cuore consolandoti l’animo, in quanto diffondeva una voglia di vivere da tutti i pori, io in quella circostanza mi lasciai bonariamente influenzare da quell’atmosfera eccezionale e strabiliante. Io la squadravo, eppure facevo fatica a capire i suoi lineamenti, peraltro molto coperti dai suoi vestiti innocenti che niente concedevano tra l’altro alla sensualità, malgrado ciò in quella contingenza provai un ...