1. CON LA TUA VOCE


    Data: 18/12/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sesso di Gruppo Autore: silverdawn, Fonte: RaccontiMilu

    ... abbastanza temperante di carattere e Dario si abbandonò al piacere solitario mentre ci guardava. Una bella lavata sul bidet, senza quasi sfiorarle le labbra, una crema idratante ben stesa su tutto il monte di venere e anche sull’inguine poi lasciammo che finisse di prepararsi da sola all’incontro con Gerry. Non le ci volle nemmeno poco ma verso le quattro meno un quarto era già davanti a noi, inginocchiata sul tappeto del salotto con le gambe discoste e il sedere sui talloni, come le aveva ordinato Gerry. Arrivò con qualche minuto di anticipo, Dario gli aprì la porta e lui quasi non lo salutò neppure; si stupì un pochino a trovarmi seduto e sorridente che lo guardavo ma subito si volse a Monica. Da una sacca che s’era portato estrasse un collare di pelle nera, da cane, con le borchie. Si avvicinò e lei, docilmente, gli offrì il collo piegando la testa in basso e alzando i capelli con la destra. Una volta serrato il collare, ci allacciò il guinzaglio di catena e la strattonò fino a farla stare a quattro zampe. Poi estrasse una lunga coda di pelouche e si mise dietro di lei.
    
    ‘Ti sei unta come t’avevo detto?’
    
    Lei non rispose, solo mosse il capo su e giù per affermare. Gerry ci guardo, ci fece vedere come finiva la coda, un grosso butt-plug di metallo cromato, e poi gliel’infilò lentamente nel culo. Così conciata le fece fare un paio di giri nel soggiorno, guidandola come un cane, poi quasi la trascinò verso la camera da letto che ben conosceva. Nessuna porta venne chiusa, ...
    ... pertanto sentimmo tutto’ la prima ora passò anche molto bene, sentivamo quasi soltanto i gemiti di piacere di Monica, riuscivamo ad intuire abbastanza bene quanto la portasse in alto e quanto fosse bravo a bloccarne i culmini. Un vero e proprio orgasmo lo ebbe, data la tensione, quasi subito ma gli altri vennero molto ritardati. Dario ed io non parlavamo neppure ma ci guardavamo e capivamo. Capivamo anche qualche parola, ogni tanto’ evidentemente lui l’appellava sottovoce con termini anche piuttosto forti e lei, in preda al piacere, li ripeteva. Poi, prese anche lui a parlare più forte, ad urlare quasi, ad imprecare e insultarla in maniera sempre più volgare e cominciammo a sentire anche il suono di schiaffi per nulla leggeri. Ma pareva che Monica gradisse’ cercavamo di restare calmi. Fino a che, dopo un paio di sberle, non la sentimmo gridare:
    
    ‘No! Basta! Sei uno stronzo, ecco cosa sei!’
    
    E la vedemmo correre fuori dalla stanza, stravolta, sudata, piangente e coi segni delle mani sul viso. Corse fino a venirmi sulle ginocchia, rannicchiata e tremante di rabbia con ancora collare, guinzaglio e coda confitta. Lui apparì sulla soglia, menandosi il membro e guardandoci con aria di sfida.
    
    ‘Avanti, cagna, torna qui che non abbiamo finito!’
    
    Le ci volle un bel po’ per potergli rispondere; dopo aver tirato su col naso gli si volse feroce:
    
    ‘No! Basta! Non ti voglio più vedere! Hai passato il limite’ basta!’
    
    Non riuscivamo a capire nulla ma riuscimmo a convincerlo ad ...
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