Lezioni_1°capitolo
Data: 17/12/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Sensazioni
Autore: Ryw, Fonte: RaccontiMilu
... corpo inerme nelle azioni ma vibrante nelle sensazioni, mi dà un senso di onnipotenza. Melania ansima. – Dicono tu sia brava in matematica. – Io ho… – le stampo un’altra sonora sculacciata che interrompe le sue farneticazioni. – Ti ho detto che non hai il permesso di parlare! – sono nato per rivestire questo ruolo e finalmente le mie fantasie si stanno materializzando. – Scusami, maestro – una terza sculacciata si abbatte sulla natica destra, risuonando nell’aere. – Sei indisciplinata! Sono costretto a imbavagliarti, piccola strega impertinente. Trattiene a stento una protesta, ma l’unica cosa che compie è mezzo giro del collo per provare a guardarmi. Le do ciò che vuole: le afferrò con decisione i capelli e la forzo a guardarmi. Immobilizzata, non può sollevare il busto ma sostiene con arroganza il mio sguardo: intrigante nella sua ingenuità. Le infilo una palla in lattice tra i denti, raccolgo i capelli in una coda: finalmente resterà in silenzio evitando di tediarmi con i suoi tentativi di ribellione. Quando ha varcato l’ingresso dell’aula aveva già abdicato alla sua volontà, aveva accettato il suo ruolo: non rifiuterà nulla di ciò che le infliggerò; la mia certezza colpisce anche me, mi sento spinto da una forza dal sapore sadico e cattivo. Devo punirla! Sento un ghigno affiorarmi sulle labbra. Gli esami di maturità incominceranno a breve e vedere i numeri sul calendario mi fa balenare un’idea crudelissima. Mi abbasso all’altezza dei glutei di Melania e sollevo la ...
... gonna in tweed. Percorro con un unghia la pelle arrossata: sussulta, contorce la schiena facendo ondeggiare il sedere. Continuo, ancora e ancora: si contorce disperatamente, ruota il collo cercando di supplicarmi con lo sguardo, mi implora. Continuo a raspare lungo le cosce, tra le gambe e lungo le costole. I suoi mugugni sono cibo per la mia anima assettata. Sbatte ripetutamente il seno sul banco, torce il collo, contorce i polsi provando a liberarsi delle manette: uno spettacolo sublime. Decido di darle tregua. – Respira, riprendi fiato, ti servirà. Melania ridacchia,riesco a percepirlo. Una sonora sculacciata la riporta sulla sua dimensione di schiava: lei non deve avere una volontà, la mia volontà sarà la sua. Mi sorride, supplicandomi di liberarla, biascicando qualche incomprensibile consonante. – Quando comincerai a parlare correttamente, prenderò in considerazione le tue rimostranze. Dei mugugni rabbiosi si sollevano: dev’essere frustrante voler provare a parlare avendo una palla gigantesca tra i denti. Rido perfido. I miei occhi ritornano sul calendario. La data di quei dannati esami è vicina: invece di essere al mare, la scuola ci impone di stare in questo afoso caseggiato. – Melania – cerco la sua attenzione – penso che una brava schiava debba intuire ogni pensiero del suo padrone – faccio una piccola pausa per carpire le sue sensazioni. È visibilmente stanca ma non sembra disposta ad arrendersi: ha i pugni serrati. – Dovrei chiederti di indovinare quale numero del ...