Storia di un feticista
Data: 16/02/2018,
Categorie:
Feticismo
Masturbazione
Tabù
Autore: pascalfrizz, Fonte: xHamster
... divano. Era vestita esattamente come prima, solo che ora indossava delle scarpette aperte con un po’ di tacco, che di solito facevano impazzire Francesco, perché questo tipo di scarpe risaltavano molto la forma dei piedi.
In più, si era sistemata un poco i capelli, legandoli graziosamente.
“Finalmente!” fu il commento di Sara quando furono tornati. “Stavo morendo di fame. Non volevate tornare più, Francy?”.
“Ero il primo a voler tornare” disse Francesco seccato. “Ma c’era qualcuno davanti a noi”.
Sara sbadigliò.
“Capisco” poi disse. “Va bene, ora possiamo cominciare a mangiare. Facciamo in fretta, che muoio di sonno”.
Francesco guardò stupito Sara: non aveva detto che voleva godersi la serata facendolo tremare per tutto il tempo? Ed ora? Voleva fare in fretta perché aveva sonno? Stava tramando qualche trappola, o era sinceramente stanca?
“Facciamo in fretta che?” rispose Stefano. “Se tu hai sonno mangia e vai a dormire subito, ma di certo noi non faremo in fretta, perché stiamo trascorrendo una serata tra amici, e non ci poniamo limiti di tempo”.
Sara guardò Stefano. Era un po’ di tempo che nessuno cercava di tenerle testa: ci aveva quasi perso l’abitudine.
“Facciamo in fretta a sistemare le pizze sui tavoli per mangiare!” disse Sara. “Poi dopo io faccio quel che cazzo mi pare e voi pure, quindi evita di rompere, hai capito bene?”.
Molti degli amici di Francesco fissarono Sara: sapevano che era una ragazza tranquilla e riservata, nessuno mai ...
... si sarebbe aspettato una reazione del genere.
Stefano avrebbe avuto voglia di picchiarla, ma ovviamente non poteva. E, sempre ovviamente, Francesco non reagiva, cosa che comunque Stefano si aspettava.
“Che c’è, hai le tue cose?” chiese ironicamente, per spezzare quel momento di disagio.
“No, non ho le mie cose” disse Sara fingendo un sorriso. “Non puoi nemmeno immaginare cosa sia avere le proprie cose. Sono semplicemente seccata e stanca. Ora, mister Stefano, potremmo mangiare? Grazie, prego!”.
“Wow, la ragazzina è proprio affamata stasera!” disse Luca, uno degli amici di Francesco. “Dai, mettiamo le pizze in tavola, prima che ci sbrani a tutti noi così come siamo”.
Sara fu la prima a sedersi a tavola.
“Caspita, non aiuti nemmeno a preparare?” chiese un altro amico di Francesco, Luigi. “Ti devono anche servire il piatto a tavola?”.
Sara assunse un’espressione molto dolce.
“Ma dai!” disse. “Sono una donzella in mezzo a tanti maschietti! Non volete nemmeno essere cavalieri? Mi aspettavo una marea di gentiluomini!”.
“Sì, eccoci qua, madame! Tutti ai tuoi piedi! Contenta?” disse Luigi, e ridacchiò.
Francesco strinse i denti. Ma perché tutte quelle allusioni proprio in quel momento?
I ragazzi cominciarono a mangiare, e la cena fu abbastanza tranquilla. I ragazzi parlavano come al solito tra di loro. Sara era seduta vicino Francesco, Stefano e Luigi; poi, quando si è in molti, ci si disperde in gruppi, ed ogni gruppo parlava autonomamente di cose ...