Storia di un feticista - Racconti Erotici

Storia di un feticista

... Sara, e li succhiò sempre con la massima devozione.

Sara chiuse gli occhi e si rilassò.

“Mamma mia, che cosa rilassante” disse. “Dovrei assumere un leccapiedi personale, mi piace troppo”.

“Mi propongo io, se vuole, padrona” rispose pronto lo schiavo.

Sara aprì gli occhi:

“Non voglio che tu sia il mio leccapiedi personale, moccioso! Di sicuro assumerei un vero uomo, e non mi sembra che tu sia un vero uomo! Ed ora continua a ciucciarmi i piedi, e fa silenzio!”.

“Sì padrona” rispose lo schiavo, molto mortificato.

Cominciò a baciare i piedi di Sara come se stesse baciando la donna più bella del mondo. Se li strusciava per la faccia, se li premeva forte sul naso, poi sul collo.

“Stenditi!” ordinò improvvisamente Sara.

Lo schiavo obbedì. Sara si alzò, egli mise lentamente il piede sulla faccia.

Cominciò a calpestarlo senza pietà.

Ormai Francesco era al massimo dell’erezione. Era letteralmente stordito.

Quando il tempo stava per scadere, Sara chiese allo schiavo:

“Il tempo sta per finire. Ti devi masturbare, verme?”.

“Se la padrona me lo permette sì, padrona” rispose lo schiavo.

“Bene, penso che questa volta sarò buona” disse Sara.

Cominciò a toccare con delicatezza il pene dello schiavo. Rise.

“Mamma mia, è proprio duro! Ora calati le mutande. Ti metto un piede sulla faccia, e dovrai annusarmelo. Nel frattempo ti masturbi, e mi vieni sull’altro piede. Chiaro?”.

“Sì padrona” rispose lo schiavo. “Grazie padrona”.

Lo schiavo si ...

... calò le mutande, facendo uscire da fuori il suo pene eretto.

Sara schiacciò letteralmente la faccia dello schiavo con un piede, mettendo l’altro vicino il suo pene.

Lo schiavo si smanettò per qualche secondo, per poi venire abbondantemente sul piede di Sara.

“Che bello!” urlò lui, per poi rilassarsi completamente sul pavimento.

“Bello caldo il tuo sperma” commentò Sara. “Ora vestiti immediatamente e smamma!”.

“Sì, padrona” rispose lo schiavo. “Quando ci possiamo rivedere, padrona?”.

Sara assunse un’espressione arrabbiata.

“Non me lo chiedere, non lo so!” urlò. “Se avrò bisogno di soldi, magari si può fare. Ma io non sono la tua puttana, non cominciare ad angosciarmi! Ed ora vattene via, subito!”.

“Sì padrona, scusi padrona” rispose lo schiavo. Si rivestì velocemente, ed uscì di casa.

Quando lo schiavo fu uscito, Sara si rivolse al fratello:

“Ti è piaciuto lo spettacolo?” chiese.

“Sì” ammise Francesco. “Hai un modo di dominare unico. Sei migliore di qualunque padrona di qualunque video che abbia mai visto”. Nel dirlo gli venne un brivido.

Sara sorrise. Il suo sorriso contribuì a far rabbrividire Francesco.

“Lo so, Francesco” disse lei. “Te l’ho sempre detto, la vera dominazione è altra, non quella che fanno quelle quattro attrici di quei quattro video senza fantasia che ti vedi. Ed ora passiamo alle cose serie. Ora mi devi lavare i piedi, che sono pieni dello sperma e della saliva di quel lurido schiavo”.

Francesco guardò con terrore ...