Storia di un feticista
Data: 16/02/2018,
Categorie:
Feticismo
Masturbazione
Tabù
Autore: pascalfrizz, Fonte: xHamster
... lei.
“In camera mia, sono stanco. Non posso?” chiese Francesco.
“Certo che no” rispose Sara. “Tu stai andando a masturbarti. Ma ti ho ordinato di non farlo, e non lo farai. Devi soffrire con le palle piene”.
“Non stavo andando a masturbami” rispose Francesco. “Vorrei semplicemente andare a dormire”.
“E a dormire non ci vai” disse semplicemente Sara. “Dimentichi chi comanda ora in casa? Questo è un male. Già mi stai antipatico, poi vuoi anche disubbidire? Che c’è, il fetish ti stanca? Credevo ti piacesse”.
“Non è il fetish che mi stanca” disse Francesco. “Sto stanco in generale”.
“Oh, poverino” disse Sara, fingendo dispiacere. “Sediamoci sul divano allora. Facciamo due chiacchiere”.
Era una cosa che Francesco stava cominciando ad odiare profondamente. Quando sua sorella voleva parlare, c’era sempre qualche brutta novità.
Comunque si sedette sul divano, e sua sorella gli si sedette affianco, poggiandogli i piedi sulle cosce, molto vicino al membro.
Ovviamente, lo sguardo cadde sui piedi perfetti di sua sorella. Quelli che desiderava di più, ma che non poteva mai avere.
Certo, preferiva essere dominato da Jessica, perché essendo estranea lui era più libero all’eccitazione, ma il modo di dominare di sua sorella, e i piedi di sua sorella, erano un qualcosa di divino.
Sara in un primo momento tacque. Cominciò a roteare tutte e dieci le dita sulle cosce di Francesco, cosa che contribuì ad aumentare la sua eccitazione.
Poi Sara ruppe il ...
... silenzio:
“Perché mi fissi i piedi porco?” chiese, come se fosse una cosa strana per Francesco poi, fissare un bel paio di piedi femminili. “Anche io sono stanca, e non credo che tu mi negherai di farmi rilassare un po’ i piedi addosso a te. Lo so che ti può distrarre, ma pazienza. Dovrai comunque ascoltare con la massima attenzione. Non ripeterò una seconda volta. Se non capisci, peggio per te. Hai capito schiavo?”.
“Sì padrona” disse Francesco, sfiorando delicatamente le piante dei piedi di sua sorella.
Sentì un leggero odore: evidentemente il caldo pomeriggio trascorso a camminare aveva dato i suoi risultati.
Francesco cominciò ad accarezzare i piedi della sorella, ma lei gli diede un’occhiataccia così storta, che lui smise subito di accarezzarli, ma non lasciò la presa.
“LASCIAMI I PIEDI. ORA!” disse Sara, con un tono molto minaccioso.
Francesco, come ipnotizzato, lasciò immediatamente la presa. Sara continuava a guardarlo storto.
“Sei un pervertito” disse lei. “Ti ho messo i piedi addosso, perché è quello che meriti, ma ciò non ti autorizza a toccarmeli. Sono stata chiara?”.
“Sì padrona” rispose Francesco, rapito dalle sue parole. Stava per chiedere scusa, ma si bloccò immediatamente; sua sorella l’avrebbe sicuramente punito.
“Desideri così tanto i miei piedi, brutto schifoso?” chiese Sara.
“Eh, io…” rispose Francesco balbettando “Cioè… i tuoi piedi sono i piedi più belli che abbia mai visto…”.
Si fermò, impossibilitato a dire altro.
Sara ...