Storia di un feticista
Data: 16/02/2018,
Categorie:
Feticismo
Masturbazione
Tabù
Autore: pascalfrizz, Fonte: xHamster
... nuovo Jessica, per annunciare che sarebbe arrivata di lì a poco tempo.
“Cavolo, questa qui è proprio impaziente!” commentò Sara. “Allora, mentre Jessica sarà qui, caso mai accettasse, io uscirò. Approfitto per fare un po’ di shopping, devo anche comprare un po’ di trucco. Ed ovviamente contribuirai tu economicamente. Prendo il tuo portafogli, so io quanto mi serve, e a te non deve importare, ormai i tuoi conti li porto io”.
Quest’altro ci mancava. Mettere i suoi risparmi in mano a sua sorella. Coi suoi lei era una ragazza con i piedi per terra, non amava spendere troppo, preferiva conservare ed accumulare. Ora, invece, aveva anche i suoi soldi in mano, e lì di certo non avrebbe badato a spese. Un altro guaio. Ed ovviamente Francesco non avrebbe potuto protestare.
Suonò il citofono: era Jessica. A Francesco cominciarono a sudare le mani per il nervosismo.
Sara andò ad accogliere Jessica alla porta. Era vestita molto sexy: faceva molto caldo, quindi aveva una semplice canotta, che le metteva in evidenza il seno, un paio di pantaloncini corti e ai piedi dei semplici sandali aperti. L’unica cosa che stonava era la sua espressione stanca e delle occhiaie spaventose; effettivamente la notte prima si era presa una sbronza, quindi era naturale che stesse in quelle condizioni. Ma ciò non scalfiva comunque la sua bellezza. Francesco aveva fantasticato più volte su Jessica, e spesso e volentieri anche sui suoi piedini, che però non aveva mai avuto l’occasione di vedere da ...
... vicino.
Le due amiche si salutarono con un bacio.
Jessica si sistemò i capelli con un movimento molto grazioso, e poi disse, con un tono di voce leggermente emozionato:
“Madonna Sara, mi stai tenendo in ansia da ieri sera. Mi vuoi dire cos’è questo regalo speciale e segreto di cui parlavi?”.
“E’ una cosa molto speciale” rispose Sara. “Qualcosa che non tutte possono avere. Si tratta di una cosa particolare, e devi essere brava a fartela piacere, altrimenti si perde tutto lo sfizio. Se però te l’avessi dato in nottata, con l’atmosfera post festa, sarebbe stato molto più eccitante”.
Sara si fermò con le spiegazioni, provocando in Jessica uno stato ancor più di agitazione.
“E allora?” chiese Jessica, che non ne poteva più di quella straziante attesa. “Mi vuoi dire sì o no qual è questo benedetto regalo?”.
Sara sorrise. “Ci mancherebbe” disse. “Avevo parlato coi tuoi genitori, ed avevamo accordato per farti venire a dormire qua, da noi. Il tuo regalo era avere mio fratello come schiavo tutta la nottata: sarebbe stato il tuo giocattolo, avresti potuto fargli ciò che volevi, sottometterlo, umiliarlo, calpestarlo. Il tuo zerbino personale. Anche se all’inizio rompere il ghiaccio può sembrare difficile, ma una volta presa confidenza è una goduria, credimi. E mio fratello subisce passivamente queste cose. Lo aggradano. Si è fatto un esame di coscienza, e ha capito che il suo ruolo nella vita è quello: servire le donne a 360 gradi. Lui è il mio schiavo personale, ...