1. Storia di un feticista


    Data: 16/02/2018, Categorie: Feticismo Masturbazione Tabù Autore: pascalfrizz, Fonte: xHamster

    ... farne le spese.
    
    Squillò il telefono di casa. Sara guardò Francesco con lo sguardo minaccioso, e gli disse:
    
    “Ti muovi a rispondere?”.
    
    Ovviamente era lui a doversene occupare. Lui che non aveva mai risposto a telefono, cosa che odiava profondamente fare; e Sara aveva lasciato a lui la patata bollente.
    
    “Pronto?”.
    
    Quando Francesco rispose sentì la voce di Jessica, e si sentì gelare.
    
    “Ciao Francesco, sono Jessica. Sara è in casa?”.
    
    “Te la passo subito” disse Francesco con voce tremante. Si era improvvisamente eccitato; aveva ancora un regalo in sospeso, ed era di avere lui come schiavo.
    
    L’idea di fare lo schiavo di Jessica lo intrigava di parecchio, anche se lo rendeva molto nervoso.
    
    Francesco diede il telefono a Sara.
    
    “Pronto?” disse con una voce molto gentile, ma con una faccia molto scocciata. “Ciao Jessica. Sì, tutto bene, e a te? Quando ce ne siamo andati eri un po’ malconcia, scusami se non ti ho salutata… ma ora come va, meglio? Eh, sì, immagino. Con tutto quello che hai bevuto è normale pure che ti scoppi la testa. Ah sì, giusto, il mio regalo… sei curiosa?” qui Sara sbuffò silenziosamente. “Sì, è normale… però il fatto lo sai qual è? Quel regalo sarebbe dovuta essere una cosa del momento. Non so se ora ti possa piacere più… magari non ci trovi più sfizio, il momento magico è passato. Vuoi vederlo lo stesso, capisco. Beh, allora puoi passare a casa mia? Quando vuoi tu. Tu quando sei libera? Oggi pomeriggio? Per me va benissimo. Vieni appena ...
    ... sei pronta. Ah, Jessica, mi raccomando vieni da sola: è importante. Ok, ci vediamo dopo, ciao”.
    
    Sara posò il telefono. Sbuffò di nuovo.
    
    “E’ proprio scema Jessica” disse a Francesco. “Ieri sera ha bevuto talmente tanto da sentirsi male e vomitare. Proprio un bellissimo metodo per trascorrere e rovinarsi un diciottesimo. Ed ora che fa? Mi chiama che vuole vedere il mio regalo speciale che le avevo promesso. Naturalmente sei tu come schiavo. Ma lei sarebbe dovuta venire da noi la nottata e schiavizzarti per tutta la nottata a suo piacimento. Ma visto che quell’idiota ha preferito ridursi in una poltiglia, non ha potuto. Ed ora ovviamente è curiosa. Avrebbe dovuto aspettare me che la chiamassi, però, per darle il regalo, sempre se avessi voluto. Che stronza!”.
    
    “E… quindi?” chiese Francesco.
    
    “Quindi che?” chiese Sara infastidita. “Non hai sentito mentre parlavo? Jessica viene oggi pomeriggio. Se accetta tu farai il suo schiavo per un pomeriggio. Fra qualche giorno tornano mamma e papà, e tu non avrai più tantissime occasioni per dedicarti alle tue cose malate qui in casa. Quando torneranno la tua vita cambierà ancora di più in peggio: dovrai obbedirmi a bacchetta e basta, guai se ti farai scovare con le mie scarpe o calze in mano. Poi ne parleremo con calma. E se non accetta, arrivederci e grazie!”.
    
    Francesco era carico di tensione ed eccitazione. Il suo nervosismo t****lava nell’aria, ma sua sorella fece finta di niente.
    
    Verso le quattro del pomeriggio chiamò di ...
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