1. Storia di un feticista


    Data: 16/02/2018, Categorie: Feticismo Masturbazione Tabù Autore: pascalfrizz, Fonte: xHamster

    ... Francesco; poi, temeva il ritorno dei genitori, sperando che non si venisse a creare la stessa situazione che con gli amici.
    
    Suo padre aveva notato un certo cambiamento. Ma un conto era smettere di tormentare sua sorella, un altro conto era esserne sottomesso senza sbattere ciglio.
    
    Francesco cominciava a desiderare i piedi di Jessica. Magari con lei la dominazione sarebbe stata diversa.
    
    Si doveva sfogare in qualche modo. Andò silenziosamente in camera di sua sorella, e prese un paio di calze che stavano sulla sua poltrona.
    
    Andò in bagno e si chiuse a chiave. Si portò le calze al naso: quello era il paradiso. Annusò violentemente la parte dei piedi, che emanavano un odore paradisiaco. Non era una puzza sgradevole o intensa, ma finalmente Francesco poté sentire in forma più forte l’odore dei piedi di sua sorella.
    
    Cominciò a smanettarsi violentemente, pensando a Sara, Valeria e Jessica che gli mettevano i piedi in faccia contemporaneamente. Venne abbondantemente, si ripulì, e portò le calze in camera di sua sorella.
    
    Fortunatamente Sara non si era accorta di nulla. Francesco si diresse in cucina, dove Sara lo raggiunse un’oretta dopo.
    
    “Giorno. Come hai dormito?” chiese Francesco.
    
    Sara gli fece un’occhiataccia.
    
    “Rubati un’altra volta le mie calze di nascosto per masturbarti, e qua finisce male” disse lei, con lo sguardo torvo. “Non osare mai più entrare in camera mia senza chiedere il permesso, brutto porco schifoso pervertito. Un altro passo falso, e ...
    ... chiamo tutti i tuoi amici spiegandogli tutti i tuoi gusti. Giuro che la prossima volta lo faccio”.
    
    Francesco si portò le mani alla faccia. Stava commettendo troppi errori banali, e stava rischiando grosso, perché sua sorella non aveva l’aria di una che scherzava.
    
    “Sara, ti prego, scusami. E’ che… i tuoi piedi sono…” cominciò Francesco, ma Sara avanzò velocemente verso di lui, bloccandogli la parola. Gli diede un pugno fortissimo nello stomaco, facendolo piegare in due, e poi subito dopo due potentissimi calci nelle palle.
    
    Francesco si accasciò per terra, dolorante.
    
    “Ti ho già detto che non devi usare quella parola con me” disse Sara, gelida. “Non devi chiedermi scusa, è inutile. Non accetto le tue scuse”.
    
    Avanzò verso i fornelli, calpestando la mano di Francesco e dandogli un calcio sul volto.
    
    “Le mie parole vanno al vento, a quanto pare” disse Sara, mentre si preparava qualcosa da mangiare. “Tu hai interpretato malissimo le mie parole e le mie intenzioni. Ora in casa comando io; e questo significa che tu devi eseguire alla lettera ogni mio ordine, non che tu mi debba infilare il naso sotto i piedi ogni volta che ti venga voglia, come fanno quegli attori da quattro soldi in quei filmini schifosi che ti vedi. Ed ora alzati, che sei ridicolo là terra”.
    
    Francesco si alzò, dolorante, e si andò a sedere sul divano.
    
    Osservò sua sorella: era molto pallida, ed aveva i capelli spettinati. O era molto scocciata, o era turbata per qualcosa. Ed ovviamente era lui a ...
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