1. Storia di un feticista


    Data: 16/02/2018, Categorie: Feticismo Masturbazione Tabù Autore: pascalfrizz, Fonte: xHamster

    ... passa la mia serata incollata a te?” disse Sara, come se l’idea di passare la serata col fratello la disgustasse quasi. Per Francesco era quasi la stessa cosa; più tempo passava lontano da Sara, più stava tranquillo.
    
    C’era un motivo specifico per il quale Francesco amava le feste in discoteca più di ogni altro tipo di festa: c’erano ragazze coi tacchi e coi sandali, sempre coi tacchi. Spesso, le ragazze, durante le pause tra un ballo e l’altro, si sfilavano le scarpe, perché i piedi erano ovviamente stanchi, e quelle visioni mandavano Francesco in paradiso.
    
    Francesco studiava i piedi di ogni ragazza che entrava.
    
    Quando andarono a fare gli auguri alla festeggiata, Sara le disse:
    
    “Ho un regalo speciale per te, Jessica. Ma non te lo darò qua, in mezzo alla gente; è una cosa privata. Dovrai vedertene bene da sola”.
    
    Jessica sembrava eccitata, ma anche divorata da una fortissima curiosità. Guardò Francesco con un’occhiata interrogatoria; ma Francesco inarcò le spalle, per far capire che nemmeno lui sapeva di cosa si trattasse.
    
    La prima parte della serata, Sara stette lontana da Francesco. Più Valeria gli fece compagnia. Francesco amava ballare, ma dal momento in cui si sentiva molto agitato, preferì trascorrere la serata sul divanetto che gli aveva indicato Sara.
    
    Valeria, dopo aver ballato un po’, gli si avvicinò, si sfilò una scarpa e gli disse:
    
    “Sai, credo che stanotte i miei piedi puzzeranno molto di più dell’altra volta. Dovresti provare, sai” e gli mise ...
    ... un piede sul ginocchio.
    
    Francesco evitò di guardarle il piede: sapeva che se l’avesse guardato, difficilmente sarebbe resistito: o avrebbe affondato il naso sotto la pianta, o sarebbe dovuto correre in bagno per masturbarsi; e Francesco non voleva ridursi a questo. Allora improvvisò un massaggio con nonchalance, come se la cosa non lo riguardasse.
    
    “Perché non guardi il mio piede?” chiese Valeria. “Non ti piace più?”.
    
    “Vuoi stare zitta?” urlò Francesco, guardandola storto.
    
    Valeria parve non essersi accorta che erano in un luogo pieno di gente. Si mise le mani davanti la bocca, e ritirò il piede.
    
    “Mi era sfuggito… scusami Francesco” disse; pareva realmente pentita.
    
    “No, non ti preoccupare, non è nulla” rispose lui. “Vorrei solo evitare di mostrare in piazza questa cosa”.
    
    Valeria poggiò il piede nudo a terra, strisciandolo leggermente sul pavimento; Francesco, a questo punto non poté fare a meno di guardare.
    
    Valeria gli si avvicinò all’orecchio e gli disse:
    
    “Ti piacerebbe poterlo pulire con la tua lingua, non è vero?”.
    
    Francesco fece lo stesso con l’orecchio di Valeria.
    
    “Sì, e dopo se vuoi vieni a casa. Te lo pulisco tutta la nottata”.
    
    Valeria scoppiò in una risata molto rumorosa. Qualcuno lì intorno si girò. Francesco arrossì e si guardò tra le gambe.
    
    “Magari un’altra volta” rispose, cercando di calmarsi dalle risate. “Farò in modo che i miei piedi diventino neri e puzzolenti. Tanto, a te piace. E dovrai pulirmeli bene. Altrimenti lo sai. ...
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