1. Storia di un feticista


    Data: 16/02/2018, Categorie: Feticismo Masturbazione Tabù Autore: pascalfrizz, Fonte: xHamster

    ... sorella?
    
    “Quale sorpresa padrona?” chiese.
    
    “E se te lo dicessi ora perderesti tutto il gusto” rispose Sara. “Non sarebbe più una sorpresa. La sorpresa è bella perché scoprirai di cosa si tratta solo al momento. Credo proprio che ti piacerà un mondo, cagnolino. Comunque vado a mangiare qualcosa, sto morendo di fame. Nel frattempo riordina in camera mia; dopo deve sembrare come nuova. E’ chiaro cagnolino?”.
    
    “Sì padrona” fu l’unica risposta che Francesco seppe dare.
    
    “Bene!” disse Sara, che si alzò dal suo lettino e si avviò in cucina, lasciando Francesco da solo in camera sua; stava tremando, chiedendosi cosa Sara avesse deciso di combinare quel fatidico sabato sera.
    
    Francesco riordinò in camera di Sara meticolosamente. Lui non se la cavava male a riordinare le cose, solo che era molto sfaticato, ed aveva paura che sua sorella facesse la pignola solo per il gusto di fargli rifare le cose, come aveva fatto per il letto.
    
    Evitò di guardare sua sorella negli occhi quando tornò in cucina. Si era pentito di averla chiamata padrona. Alcune volte, l’idea di sottomettersi ai piedi di sua sorella lo eccitava come non mai; altre volte, invece, lo imbarazzava da morire; un po’ perché era sua sorella, un po’ perché cominciava seriamente ad odiarla, dopo tutto quello che gli stava facendo passare. Aveva intenzione di farsi leccare i piedi in pubblico, in discoteca: sarebbe stato il massimo dei disonori, quello di farsi trovare inginocchiato ai piedi di sua sorella, mentre ...
    ... glieli leccava.
    
    Ma non aveva una grande scelta: sua sorella avrebbe fatto la spia e l’avrebbe messo in imbarazzo con tutti i conoscenti in men che non si dica. Sembrava un labirinto senza uscita. Era in trappola.
    
    Quella sera, Sara stava seduta sul divano in cucina, guardando la televisione; ovviamente era lei a decidere quali programmi guardare; Francesco si sarebbe dovuto adattare, se avesse voluto approfittare dell’aria condizionata, ovviamente accesa in cucina, dove stava Sara; quindi non poteva accenderla in camera sua, dove faceva un calore infernale.
    
    Tra la tv e l’aria fresca, Francesco scelse l’aria fresca. Si addormentò sulla poltrona: erano giorni che doveva dormire senza aria fresca, sudando e soffrendo; l’aria fresca lo stava davvero rilassando di parecchio.
    
    A un certo punto, Sara gli scosse il braccio, facendolo svegliare di botto.
    
    “Che fai, dormi?” chiese lei, sorridendo, sapendo di averlo svegliato.
    
    Francesco la guardò storto, con gli occhi pieni di sonno, e non rispose, cercando un’altra posizione comoda sulla poltrona.
    
    “Cos’è, il caldo non ti fa dormire, Francesco?” continuò Sara. “O sei eccitato per sabato sera? Ti aspetta una gran leccata di piedi, stai nel tuo” disse, continuando a sorridere, come se stesse facendo a suo fratello il regalo del secolo, ma ben sapendo che questa situazione lo stava uccidendo psicologicamente.
    
    “Sara…” disse lentamente Francesco. Poi si stoppò.
    
    “Che c’è?” chiese Sara, alzando le sopracciglia.
    
    “Credi ...
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