Qualche giorno di riposo
Data: 09/12/2018,
Categorie:
Etero
Incesti
Autore: littlesweet, Fonte: RaccontiMilu
... arcuare i seni verso la sua bocca. C’ero quasi e anche lui. Muovevo le dita lungo la sua schiena e poco si scatenò Poi si scatenò l’inferno. Mi penetrò con violenza e in profondità. Non avevo mai provato nulla di simile. Sentivo il suo pene aprirmi e la cappella toccarmi la cervice. Mi arcuai, sgranai gli occhi, lo fissai con uno sguardo famelico e stordito per un istante prima di raggiungere l’orgasmo. Mi avvinghiai così forte che non gli restò che seguirmi. Sembrò scioccato dal suo stesso grugnito gutturale quando mi riversò dentro la sua potente eiaculazione. Stavo respirando a fatica con la testa gettata all’indietro per l’estremo godimento prima che il suo godimento si placasse per poi uscire esausto da me. Tremavo ancora. Le guance erano bagnate di sudore e lacrime mentre riprendevo fiato. “Fede” sussurrò con dolcezza quando mi prese tra le braccia, sdraiandosi accanto a me, lisciandomi la schiena con la mano. “Non piangere più, piccola.’ Mi cinse con una mano la schiena e l’altra il collo. “Ti ho fatto male?” Era terrorizzato di averlo fatto senza volerlo. Scossi la testa contro il petto. Un debole movimento come la mia lingua accarezzava la sua pelle. Matteo fece un respiro profondo dopo quella piccola carezza. Ce l’aveva ancora dura e avrebbe potuto facilmente prendermi di nuovo, ma qualcosa lo frenava quasi temesse di farmi male. Era stato si poco delicato quando mi aveva posseduto ma non doveva preoccuparsene. “Cosa?” Chiese ritraendosi, dato che avevo ...
... farfugliato qualcosa contro il suo petto, guardandomi dritta negli occhi. “Che cosa hai detto?” “Ti voglio ancora.” Risposi esausta. Poteva vederlo nella mia espressione, negli occhi e sentirlo dalla voce. Ero schiva, confusa e spaventata dalle sensazioni travolgenti che controllavano il mio corpo. “Sssh. Devi solo chiedere.’ Sorrise dolcemente asciugandomi le lacrime con i polli. Era preoccupato del fatto che fossi stanca, ma non poteva ignorare quel bisogno, perché era lo stesso che provava lui. Mi girò sul fianco mettendo una gamba sulla sua, facendomi aderire al suo corpo. “Lo faremo lentamente” mi promese. “So che sei stanca, Fede.” Ansimai e ansimai nel momento in cui il suo pene mi penetrò di nuovo e sempre più a fondo. Mi mordicchiò l’orecchio mentre le dita andavano al clitoride e lo massaggiavano. Mi strinsi a lui nel momento in cui posò le sue labbra sul collo. Spinse più forte. “Ci faremo del male” ansimai. “Teo'” Seppellì la testa tra i capelli. Ansimi mentre i colpi si facevano sempre più profondi e violenti. Continuava a spingere sempre più forte dentro di me. Ormai non ci controllavamo più, eravamo presi da questa bramosia. “Ah, di più. ‘ Mi allargò le gambe sbattendomi i fianchi contro il sedere e penetrandomi sempre di più. Sentii che mi mordeva tra la spalla e il collo. Mi stava chiedendo di arrendermi, di sottomettermi. Stavo ormai gridando di piacere e così anche lui nel momento in cui venne insieme a me. Rimanemmo immobili a riprendere fiato. Avevamo bisogno di ...