1. Qualche giorno di riposo


    Data: 09/12/2018, Categorie: Etero Incesti Autore: littlesweet, Fonte: RaccontiMilu

    Era passato un po’ di tempo da quando eravamo stati intimi. Erano stati mesi in cui eravamo stati presi dai nostri impregni e per riprendere energie, io, mio fratello e una coppia di amici decidemmo di passare un paio di giorni immersi natura. Dopo un paio d’ore di viaggio arrivammo a destinazione. Una volta sistemati i bagagli e cambiati iniziammo a fare un’escursione ma causa di un improvviso temporale fummo costretti a ritornare di corsa a casa. Il giorno dopo mi alzai con una strana sensazione. Mi sentivo accaldata, avevo continui crampi addominali. Appena andai in cucina vidi che c’era solo Marta al tavolo. ‘Marco è uscito con Matteo. Sono andati a fare un giro. Matteo ne aveva bisogno era un po’ nervoso. Marco l’ha quasi costretto.’ ‘Per quale motivo?’ dissi confusa preparando una tazza di the. ‘Non lo so. Si sarà alzato con il piede sbagliato. Cercherà di capire che cosa ha. Tu come stai? Hai una cera!’ ‘Non sto molto bene. Mi sa che ho preso l’influenza ieri.’ Dopo poco sentii che Marta corse verso di me. ‘Fede ce la fai ad alzarti? Adesso ti porto in camera.’ Dopo poco sentii una telefonata preoccupata tra Marta e Marco. Non riuscivo a capire cosa si dicevano. Ero troppo concentrata a cercare di farmi passare i crampi addominali. ‘Marco qui non si mette bene.’ ‘No. è febbricitante. Adesso è a letto. ‘Lui come sta?’ ‘No.. hai ragione..’ ‘ Non so come comportarmi.’ ‘Ah ok.. va bene.. lo farò.’ Erano le uniche frasi che ero riuscita a capire. Poi Marta venne verso di ...
    ... me cercando di rassicurandomi senza riuscirci. Mi misi a sedere sul letto, con l’intenzione di mettermi in piedi. Di vestirmi, di uscire. Allora un brivido mi corse in tutto il corpo, la vagina si contrasse e fui assalita da una violenta e incredibile scossa di desiderio facendomi uscire un gemito dalla gola. “Così non va bene” piagnucolai, piegandomi a stringe lo stomaco. “Oh Dio, così non va bene. Voglio tornare a casa.’ ‘Fede’ Marta mi si precipitò accanto. ‘Devi stare tranquilla. Passerà.’ disse per non farmi preoccuparmi anche se il suo tono era titubante. “Il tempo è scaduto.” Matteo era all’entrata della stanza, con i capelli che gli cadevano morbidamente sulle spalle nude e gli occhi color ghiaccio scintillanti di lussuria. Ansimai non appena mi venne incontro. Dovevo toccarlo, averlo addosso. Sembrava grosso e sodo, e così caldo. Non ci fu alcuna esitazione in me quando mi raggiunse e mi sollevò dal letto. Gemetti ad alta voce al contatto con la sua pelle ardente. Mi sollevò all’altezza del petto mentre si girava ed usciva a grandi passi dalla stanza. Il lenzuolo strisciò sul pavimento, scivolando contro la sua pelle come lentamente cadde via. Non riuscivo a tenere le labbra dal petto. Dovevo assaggiarlo. Morsi i muscoli duri, leccai la ferita piccola mentre il suo corpo rabbrividì. Rombò dal petto, un suono profondo e predatore che mi fece fremere di piacere. Mi portò con passo veloce, incurante delle opposizioni e degli sguardi di Marta e Marco, attraverso la grande ...
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