L’ Estate – Capitolo 3 – Nuove scoperte
Data: 08/12/2018,
Categorie:
Erotici Racconti,
Etero
Voyeur
Autore: Godflesh, Fonte: RaccontiMilu
... con calma prima” e nel dirlo uscì dal separè,rossa in volto e piuttosto agitata. Roberto si alzò in piedi e la guardò,capì subito che Sara aveva visto tutto e la cosa non l’aveva certamente lasciata indifferente. Aspettò allora quel gesto che gli avrebbe dato la conferma che l’esperimento fosse riuscito in pieno. E il gesto arrivò subito ,non dovette attendere neanche un minuto.
Aspettando il momento in cui Roberto non potesse accorgersene, la giovane gettò uno sguardo sul suo cavallo, quasi come a cercare ancora la vista di quell’attraente gonfiore. Fu uno sguardo veloce,fugace, ma per Roberto rappresentò la prova che cercava. Era sicuro ora che questa timida ragazza era alla ricerca di emozioni forti e particolari. Solo che fino a quel momento non ne era assolutamente cosciente. ”Io..devo andare, grazie di tutto” gli disse Sara e mentre Roberto le stava per rispondere sgattaiolò veloce dalla tenda per tornare alla sua piazzola. Roberto, rimasto solo, sorrise. L’esperimento era andato a buon fine e pensò che nei prossimi giorni lui e Bruno ne avrebbero viste delle belle. Aveva intravisto nello sguardo di Sara quella voglia nascosta che cercava solo qualcuno che la facesse esplodere.
Intanto Sara era tornata in tenda in fretta e furia ed i suoi arrivarono di lì a poco. ”Allora” ...
... le chiese papà “ come ha passato la giornata la mia micetta?” Sara non sapeva che rispondere, alla fine in spiaggia non ci era neanche andata. ”Bene papi” improvvisò “ ma sono stata poco in spiaggia, faceva troppo caldo”. Mentre mamma preparava la cena, Sara ripensò alla situazione della tenda, e si sorprese a pensare ancora a quello che aveva visto , alla sua tanto improvvisa quanto sorprendente reazione e a quanto fosse stata imprudente a cacciarsi in una situazione del genere. Ma, rassicurata dalla certezza che Roberto non si fosse accorto di nulla, cominciò a riflettere su quale era l’effetto che il suo corpo faceva agli uomini e, tra un misto di vergogna e piacere, pensò che quello accadeva magari anche a quelli che le fissavano il culetto sul bus o al bar. Ripensò ora con più consapevolezza anche agli sguardi dei padri delle sue amiche, quando si trovava a casa di qualcuna di loro per studiare, o ai complimenti e agli sguardi che riceveva dagli altri genitori in occasione delle partite di pallavolo. Scacciò questi pensieri, le era difficile riuscire a capire cosa le stesse succedendo, metabolizzare quanto aveva appena realizzato non era certo una cosa che poteva fare nell’arco di pochi minuti e,con questi affannosi pensieri nella testa, si sedette a tavola a mangiare coi suoi.