1. L’autostoppista


    Data: 29/11/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Mads19, Fonte: Annunci69

    ... mio e con una mano tornai a palparle i seni, lasciando però che i suoi capezzoli, sempre più turgidi, strusciassero sul mio torace. Avrei voluto baciarla sulla bocca, e incrociare la mia lingua con la sua… La tentazione di toglierle il bavaglio mi prese di nuovo come prima, ma non potevo concedere questa grazia alla mia prigioniera. La punizione sarebbe dovuta andare avanti, fino in fondo. E quindi con la mia bocca tornai a leccarle le tette, che, col movimento a cui la stavo sottoponendo, continuavano a ballare in modo stupendo.
    
    Andai avanti così per vari minuti, che a me sembrarono durare un secolo, ma un attimo prima di eiaculare abbondantemente per la seconda volta, feci uscire il mio uccello dalla sua figa. Rischiare pure di metterla incinta sarebbe stato davvero troppo.
    
    Stavolta mi calmai davvero. Ora ero veramente soddisfatto, ma anche parecchio stanco. E doveva esserlo anche lei, perché si abbandono esausta su un fianco, sdraiandosi di nuovo sul materasso, e da lì in poi la sentii solo respirare, dapprima affannosamente, poi in modo sempre più regolare. Ma non udii più nessun mugolio. Infatti aveva chiuso gli occhi e si era addormentata. Mi sdraiai anch’io, di fianco a lei, e in poco tempo caddi come lei in un sonno profondo.
    
    La mattina seguente, prima dell’alba, me ne andai, lasciando Alessia da sola nella stanza di quel vecchio casolare. Dormiva ancora. Poverina, la giornata precedente doveva essere stata faticosa e stressante per lei… Prima di partire le ...
    ... riportai il borsone con i soldi e i vestiti, che lasciai alla base del letto. Non so se si accorse della mia partenza, mi ricordo solo che, dopo averle dato il bacio dell’addio, prima di chiudere la porta mi sembrò di sentire un ultimo eccitante mugolio… ma forse era solo la mia fantasia che continuava a lavorare troppo.
    
    Dalla cronaca locale venni poi a sapere che quello stesso giorno, a metà mattinata, i carabinieri, allertati da una telefonata anonima, avevano ritrovato in un vecchio casolare abbandonato nella campagna senese la ragazza che il giorno prima aveva rapinato una banca in provincia di Lucca. Le prove a suo carico erano schiaccianti: insieme a lei furono ritrovati infatti sia il corpo del reato (circa centomila euro accuratamente nascosti in un borsone) e l’arma del delitto, una pistola semi–automatica. Anche il cassiere della banca rapinata, interpellato dalla magistratura, non ebbe difficoltà a riconoscere l’autrice della rapina, nonostante il volto coperto.
    
    Il particolare curioso della vicenda fu, come riportato dalla cronaca, che la ragazza era stata ritrovata mentre si lamentava affannosamente, distesa nuda su un letto, completamente legata e imbavagliata. La popolazione locale si divertì per molto tempo a raccontare l’accaduto, e per qualche mese, la sera nei circoli locali non si parlava d’altro, farcendo la storia di tutti quei particolari piccanti, spesso inventati, che costituiscono il sale delle novelle di campagna. I più audaci e smaliziati si ...