1. Io, moglie e mamma, non me lo sarei mai aspettato


    Data: 28/11/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Tradimenti Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu

    ... difficile. Mi accompagnò a casa lasciandomi con un leggero bacio sulle labbra e un : domani ti chiamo. Entrai in casa sapendo che mio marito doveva ancora arrivare, passava lui dai nonni a prendere le bambine . Sentivo addosso l’odore del sesso ed adesso mi vergognavo do cosa avevo fatto. Mi infilai sotto la doccia dove mi strofinai con la spugna a fondo facendo un gran uso del sapone. Poi mi rivestii da “casa”. Avevo dolori al basso ventre, al culo e alle tette. Poco dopo mi giunse un wats up era lui che diceva guarda, c’era una immagine. Come aveva fatto.? Era una foto, fatta di sicuro con il cellulare, dove si vedeva una parte il suo cazzo che con me alla pecorina era in figa. La parte del cazzo a vista faceva capire quanto fosse aperta la mia vagina La notte non feci altro che ripensare a come mi aveva scopata ed inculata e a quanto avessi goduto. Mio marito? In quei momenti era l’ultimo dei miei pensieri, avevo messo in stand by l’amore per lui e la mia famiglia. Il giorno dopo Enzo mi chiamò mentre ero in ufficio. Mi disse : ci vediamo alle 17.30 solito posto, ti voglio senza mutandine e riattaccò Ne fui sorpresa, ma come una malata senza cervello prima di uscire dal lavoro andai in bagno e mi tolsi collant e mutandine. Ero tornata ad essere la ragazzina vogliosa degli ultimi anni di liceo ai miei primi grandi innamoramenti. Lo raggiunsi puntuale, lui mi diede un bacetto di benvenuto e partì subito raggiungendo una via defilata in cui parcheggiò. Mentre limonavo con ...
    ... quello che era diventato per la mia psiche il mio ragazzo riscontrai che in quella via decentrata ogni tanto passavano delle auto mentre i pedoni erano quasi assenti. Non feci resistenza quando la sua mano si infilò sotto la gonna arrivando alla passerina . Lo volevo. Mi disse : brava te le sei tolte e prese a masturbarmi penetrandomi con le dita. Smaniavo , mi sentivo la figa bollente e avrei voluto più delle sue dita . Era bravo e riuscì a farmi godere in quel modo. Poi disse in modo esplicito: fammi un pompino e con la mano sul collo mi invitò a piegare il capo sul suo pacco. L’idea di rivedere e riprendere quel cazzo mi fece quasi venire nuovamente. Gli slacciai cintura e pantaloni e lo aiutai a farli cadere con gli slip alle ginocchia poi.. Non avevo ormai alcun controllo su di me , dimenticai mio marito, la mia famiglia, la mia età e il mio Io. Ora c’era solo il suo cazzo, il resto non contava. Lo presi in mano era cosi largo che la mia mano non riusciva a cingerlo completamente, . Di pompini ne avevo fatti tanti, ma mai a un cazzo così. La mia lingua al contatto dell’ umido glande trasmise un messaggio al mio cervello che mi provocò un piacere quasi fisico. Misi in atto la mia arte di pompinara appresa nel corso dei numerosi pompini fatti a “temporanei” compagni che avevano sempre apprezzato questa mia capacità. Leccavo dall’alto a scendere per poi risalire e ridiscendere. Mi interrompevo per succhiare con delicati risucchi il tronco poi riprendevo a leccare . Risalivo al ...
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