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L’intreccio – Capitolo 4 – Quelle volte in tre
Data: 14/02/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Maturo61, Fonte: RaccontiMilu
... racconto qui in questo momento i momenti di solitudine anche se ero in compagnia di lei e del bambino. Si comportava sempre in maniera acida nei miei confronti come se fossi l’intruso in casa. Capisci bene che una situazione così divenne ben presto insostenibile. A quel punto per non impazzire iniziai a prendermi del tempo per me. E iniziai un percorso per cercare nuovamente un po’ di autostima poiché mi aveva per così dire messo il dubbio che fossi sbagliato. Iniziai a uscire e a frequentare locali per conoscere nuova gente. Nel frattempo, il bambino cresceva e anche lei iniziò ad uscire per i fatti suoi. Finché un giorno la affrontai e le dissi quello che pensavo. Lei non fece una piega e mi disse sei libero di fare quel che cazzo vuoi basta che non divida più il letto con me. Stiamo sotto lo stesso tetto e tu puoi andare con chi vuoi ed io farò lo stesso. Stiamo insieme agli occhi della gente, dei tuoi e dei miei parenti. Le finanze non ci permettono di separarci perché sarebbe un bagno di sangue e non voglio far ingrassare gli avvocati”. “Ohibò” replicai io “e allora cosa vuoi da me?” “Ho voglia di conoscerti Sofia” replicò lui. “Filippo…. In quel momento pensai che un discorso più chiaro e sincero non mi fosse mai stato posto. Siccome non volevo coinvolgimenti sentimentali e non ne voglio tutt’ora, iniziai la sua ‘conoscenza’ divenendone ben presto l’amante. Fu in quel momento che Andrea fece il suo ingresso nel locale, Sofia ed io ci alzammo in piedi e Sofia ci ...
... presentò “Filippo questo è Andrea. Andrea lui è Filippo” “piacere” dissi io porgendogli la mano “il piacere è mio” replicò lui stringendomi la mano. “ho sentito molto parlare di te Filippo” mi disse “anche io” replicai. “iniziamo?” “certo” risposero in coro Sofia e Andrea. Ordinammo da bere e ci servimmo i piattini dell’apericena. Scambiammo due parole durante la nostra permanenza nel locale tanto da sciogliere il ghiaccio. La serata trascorse in maniera cordiale e gradevole. Finito di bere ci alzammo pagammo il conto e ci dirigemmo alle rispettive autovetture e seguito da loro due salimmo in casa. E lì seguirono i soliti convenevoli “mettetevi a vostro agio. Fate come se foste a casa vostra”: Andai in cucina aprii il frigo ed estrassi una bottiglia di bollicine. Ne versai il contenuto in tre flûte, li misi su un vassoio e li portai nel living, dove Andrea e Sofia si erano accomodati. Mi sedetti alla sinistra di Sofia lasciandola in mezzo a noi due. Brindammo insieme all’incontro. Poggiai il bicchiere sul tavolino e posai una mano sulla sua gamba e cominciai ad accarezzarla nell’incavo, poi salii un poco più su, fino all’inguine. Avevo scoperto le sue gambe ed iniziai ad accarezzarla fra di esse. Sentivo il suo perizoma che si stava bagnando, mi allungai verso di lei e cominciai a baciarla in bocca, frugandole dentro con la lingua. Stavo attento alla sua reazione, poteva fermarci da un momento all’altro. L’accordo era proprio questo. Se non se la fosse sentita di proseguire sia io ...