1. La Preda


    Data: 14/02/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Lesbo Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu

    ... sarebbero peggiorati, ma era anche furiosa e spaventata. Furiosa con quel bastardo che l’aveva abbandonata senza battere ciglio, senza neanche darle una vera palpata, era davvero umiliata, si domandò se era davvero quello che voleva. – Quel bastardo se la sta spassando con qualche bagascia da quattro soldi, mentre ha a disposizione me per la prima volta, calda e disponibile ad ogni suo desiderio. Bastardo, bastardo e bastardo, ma riuscirò a farti ragionare. – Anna era furente. Era anche terribilmente spaventata e per un sacco di motivi. Poteva sentirsi male ed era sola, il suo padrone poteva finire sotto una macchina e lei sarebbe rimasta incapace di liberarsi, poteva entrare un ladro e trovarla già nella posizione migliore per essere violentata. Smise di pensarci, ogni nuovo pensiero descriveva una situazione peggiore della precedente. Smise anche di agitarsi, poteva solo farsi del male e ne aveva già in abbondanza. Quando si calmò ripensò a quello che le era successo fino a quel momento. – Era quello che volevo – si disse, – non voglio essere trattata con i guanti, altrimenti dov’è il divertimento, e sapevo anche che c’era una concorrente. Devo conquistarlo. – Pensò che nonostante tutte le condizioni che gli aveva messo, lui pur senza contraddirle, aveva comunque fatto quello che voleva, allora ritornò ad eccitarsi ed a bagnarsi, se solo si fosse potuta toccare …, ma quel bastardo l’aveva legata proprio come un salame.
    
    Ritornò verso le undici e la tastò tra le gambe, ...
    ... la trovò spossata e bagnata in basso, il viso sfigurato ed il trucco disfatto, era sudata ed eccitata. Era positivo. Sciolse la corda dalla spalliera e la sganciò anche dal davanti, lei ritornò diritta dolorosamente, gemendo e mugugnando attraverso il bavaglio, ma felice di poter distendere i muscoli e la schiena, anche se continuava a stare in ginocchio. – Ora ti leverò la pallina dalla bocca – le disse, – ma tu non dovrai parlare. Intesi? – Lei annuì, in quelle ore si era arrabbiata e quietata, ma anche se ancora riluttante, aveva riconosciuto che lui era il suo padrone, ora era contenta e riconoscente che fosse tornato e che si prendesse cura di lei. Lui l’accarezzò sulle guance e lei s’intenerì, aveva sempre sognato momenti come quello. Sottomessa aprì le labbra e lui le passò un dito sopra che lei baciò delicatamente, si stava bagnando come una maiala. La penetrò con l’indice in bocca e lei glielo ciucciò devotamente. Alberto ne fu soddisfatto, per essere alla prima esperienza si stava comportando bene, ma dubitava che sarebbe sempre stato così. Smise di toccarla, anche lui era eccitato e la voleva. Lì, davanti a lei si spogliò. Lei lo guardava, in ginocchio dal basso verso l’alto, e lo valutava. Alberto non era più un giovincello, era un po’ appesantito, ma tutto sommato era ancora in forma, le spalle erano larghe, come il petto che non era molto peloso, sui fianchi e sul ventre c’era un po’ di grasso, ma niente di veramente allarmante. Anna apprezzò quello che vedeva, ...