1. Senza Pietà cap. 2


    Data: 18/11/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Lesbo Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu

    ... per farla vibrare, iniziò a tremare e iniziò a capire che quelle davanti a lei erano delle sadiche, delle lesbiche sadiche. Mentre meditava la prima frustata la colpì sulle spalle, la punta della frusta girò intorno al toso e la punse sul seno. – ahhhhh. Troia maledetta. Non puoi! Non puoi! – Sydney, da dietro, le passò l’impugnatura della frusta tra le gambe e con quella la massaggiò sulla vulva liscia come quella di una ragazza, Julianne sentì l’umiliazione, ma strinse i denti. – Posso, posso, posso fare tutto quello che voglio – le rispose. La bionda era davvero molto puttana, ma decideva lei con chi, quando e come. Quella troia di poliziotta invece voleva sottometterla, per la bionda era inconcepibile, ma non poté fare a meno di fremere e constatare che non poteva fare niente oltre a subire. Intanto la mano libera della poliziotta, inguainata in morbida pelle, prendeva possesso del corpo della bionda, dalla schiena discese verso il culo e poi sulle cosce. Julianne non sapeva cosa aspettarsi e rimaneva all’erta, ma intanto il suo corpo stupendamente sollecitato si rilassò, anche se la posizione era impossibile, la tensione, soprattutto di gambe e cosce, estrema. Julianne preferiva il cazzo, ma aveva avuto diverse esperienze saffiche e non si sarebbe sottratta per evitare il peggio, ma odiava quella troia che la stava palpando come una sua proprietà, non voleva dargliela vinta, ma subito si arrese all’evidenza, sapeva che non sarebbe riuscita a resistere per molto e ...
    ... cercò di mercanteggiare. La frusta sferzava l’aria ed era molto inquietante.
    
    – Non lo fare, ti obbedirò, ma non lo fare. – Sydney non stette a sentirla minimamente. La frustò sul culo, davanti sul seno e di dietro sulla schiena. Julianne aveva accolto le prime frustate gridando più per la paura che per il dolore vero e proprio, anche se le frustate l’avevano segnata, segnata, ma non lacerata. Sydney era brava e voleva divertirsi a lungo. Ma quando Julianne vide e soprattutto sentì che il ritmo cambiava, che quella troia di poliziotta, se era una poliziotta, l’incalzava sempre più veloce, gridò terrorizzata ed invocò pietà. – Miserabile, – l’insultò Sydney, – ancora non hai capito che io sono la tua Signora e Padrona e posso fare di te quello che voglio? Non sei capace neanche di prenderti una bella frustata dalla tua padrona che miagoli come una bimbetta. – Le assestò una bella frustata tra le gambe aperte che si spense sulla fica, che immediatamente si arrossò, e la fece sussultare sulle corde come una tarantolata e urlare come una indemoniata. La bionda riuscì lentamente a fermare il suo corpo dondolante, ma aveva davvero paura, il suo corpo era attraversato da lunghi tremiti che era incapace di controllare. Riusciva solo a piagnucolare e implorare pietà. – Non eri spaventata quando mi stavi massacrando su quel piazzale, anzi ridevi – l’irrise la padrona che si accingeva a batterla nuovamente. Julianne cercò di evitare quello che più temeva. – Pietà, faro tutto quello che ...
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